Accenni di reale in cui dilaga una squisita presenza di fiaba. Eccola la fotografia di Serena Piraino. Un bianconero che cattura evocando; ritma le forme mixandole con la semplicità del nostro esserci e il pathos d’ombre, risonanze e percezioni prodotte nelle sfuggenti ore del quotidiano.
Il risultato è un’opportunità espressiva impareggiabile come lo spazio che lascia all’interpreta zione emotiva dello spettatore: un privilegiato, insieme all’occhio dell’Artista, di quel particolare frame di vita narrato e astratto, in eterno, dal fluire del tempo.
Così, la fotografia in bianconero è una sottrazione che arricchisce. Dove i bianchi sono una carezza di luce sui profili lasciando ai gradienti del grigio drammaticità e sostanza.
Una sostanza che è linguaggio. Materia, carattere, composizione, atmosfera, un’anima che rimane coinvolta nell’intrico di tutto ciò e viene a sedurci, con un invito d’immersione profonda, intellettuale e visiva, per concederci un viaggio dentro altre storie e luoghi improvvisamente familiari. Eccolo, allora, l’essenziale nella fotografia della Piraino: trasmettere un senso di familiarità, di appartenenza, di compartecipazione d’eventi; incurante delle distanze geografiche od ideologiche, testimoniando e denudando la realtà dai suoi orpelli, per consegnarla agli sguardi come nuova ed irrinunciabilmente vera.
“Vivere a stretto contatto col mondo non aiuta a cogliere i suoi significati ma ad allontanarli. La fotografia, invece, specchia le nostre sensazioni nella realtà e dona un volto alla nostra interiorità” 1 .
E in quell’interiorità una foto fa breccia. Giacché la riuscita di un’ottima istantanea in bianco e nero ha un effetto, sia per il foto-artista sia per il destinatario, squisitamente catartico: come se, in sé stessa, l’anima liberasse un pianto abbracciando una prolungata sensazione d’armonia col tutto in un silenzio viscerale di assoluta comprensione.
Mirko Morello G.C.
Pillola Biografica:
Nata a Cosenza nel 2001, la Piraino cerca, a tutt’oggi, l’obiettivo portante della vita consapevole, però, che soltanto la sua fotocamera conosce gli elementi chiave che danno animo alla sua anima.
Bibliografia di riferimento:
- Piraino, Luoghi e storie (s)conosciute, Agrigento, MME, 2018 (versione digitale gratuita consultabile qui)
Dopo svariati tentativi d’emergere con l’editoria tradizionale è diventato un fiero sostenitore del self publishing e dell’editoria digitale (Magazine Morello Edition) che gli ha permesso, a tutto tondo, di dar sfogo alla sua maestria creativa e di aiutare altri giovani artisti a far emergere la propria voce.
Ha raccolto la propria attività poetica nel volume “Per incontrarsi nel tempo”. Il meglio della sua produzione in prosa è esperibile ne “Il baule del migrante”: ampia opera poliedrica compo-sta da 29 racconti brevi, varie illustrazioni digitali e 3 volumi di poesie eteronime.
Notes:
- Roberto Roma in “S. Piraino, Luoghi e storie (s)conosciute, Agrigento, MME, 2018” ↩