Da parte del governo, nei giorni di inizio della famosa “fase 2”, si è istituita la parola chiave nota come “convivenza”. Il vocabolario digitale Treccani definisce con il termine convivenza quella condizione in cui si vive nello stesso luogo. In molte società del mondo, infatti, tale termine viene proprio utilizzato per definire un rapporto, una relazione di coppia ma nel 2020 viene assunto “in relazione” ad un virus.
Il genere umano deve imparare a convivere con un microrganismo, invisibile ad occhio umano e molto pericoloso per la sua sopravvivenza. L’istinto porterebbe subito a interrompere questa convivenza ma non è possibile, poiché l’unica manovra consentita è quella di mantenere un comportamento adeguato alle indicazioni nazionali.
In questa intervista, quindi, insieme al Dottore Luigi Leta, specializzando in oncologia a Verona, abbiamo cercato di comprendere le basi di questa convivenza. Interessanti riflessioni sono scaturite da un medico dall’animo sensibile, che nel suo percorso di vita ha cercato di unire la volontà di aiutare il prossimo e la passione, la curiosità nel mondo scientifico.
In questa scienza lontana dai calcoli matematici, che richiama anche la capacità interpretativa, il Dott.re Leta ha descritto il difficile equilibrio su cui si basa la discriminazione tra quelle emozioni empatiche che permettono al medico di avere un rapporto più umano e sensibile con il paziente e, allo stesso tempo, riuscire a rimanere con quel distacco necessario da non portare il peso lavorativo tra le mura di casa.
Tale concetto è ancora più importante in questo periodo in cui le giornate lavorative sono cambiate, giacché tutti gli operatori sanitari sono chiamati a lavorare in modo estenuante, con nuovi protocolli diagnostici e terapeutici richiesti per questa nuova emergenza. In particolare, una pratica che sta assumendo una grande importanza nei nuovi protocolli è la telemedicina che permette al paziente di avere continuità nell’assistenza medica, evitando la possibilità di un contagio in un eventuale spostamento presso le strutture sanitarie.
Attualmente, quindi, si cerca di seguire il comportamento corretto per la convivenza con un virus, di cui ancora si conosce poco. Il Dott.re Leta spiega che il SARS-CoV-2, responsabile della malattia COVID-19, induce una polmonite bilaterale per un tropismo virale verso le cellule del sistema respiratorio ed è necessaria l’assunzione di un vaccino che possa proteggere l’organismo umano. Alcuni individui, però, non presentano tale polmonite o altri sintomi; si tratta dei positivi asintomatici, i quali destano molta preoccupazione per il contagio.
L’intervista continua descrivendo il modo in cui sta cercando di operare il SSN, il quale deve poter essere aiutato dal comportamento corretto e civile dei cittadini nel rispettare le norme nazionali fino al corretto uso della mascherina.
Molti altri argomenti vengono affrontati nell’intervista, con un messaggio di speranza da parte del Dott. Leta che ringrazia il lavoro encomiabile degli operatori sanitari a dimostrazione del prevalere della buona coscienza dell’essere umano.
Patrizia De Luca
Intervista al Dott. Luigi Carmine Leta, andata in onda sul nostro profilo Instagram @rivistailsileno,
il 01 maggio 2020. Buona visione!
Dopo il raggiungimento del diploma scientifico, ha conseguito la Laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, con tesi sperimentale in biologia cellulare, e l’abilitazione all’esercizio della professione di farmacista.
Inoltre, ha conseguito il master di II livello in Economia e gestione dei servizi sanitari presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Grazie alla passione per la docenza, si occupa di tutoraggio presso centri studi e doposcuola privati ed è discente al Dipartimento di Didattica della Musica presso il Conservatorio Stanislao Giacomantonio di Cosenza.