Matilde Lanciani nasce a Macerata nel 1998. Dopo la maturità scientifica, consegue la laurea triennale in Beni Culturali indirizzo storico-artistico presso l'Università degli Studi di Perugia con una tesi dal titolo "L'alfabeto del secondo preraffaellismo a Roma. Alma Tadema e l'Esposizione Internazionale del 1883", un estratto della quale viene pubblicato a febbraio 2020 sulla rivista Archeomatica 3, dedicata alle nuove tecnologie applicate ai Beni Culturali. Ha acquisito esperienza nel settore attraverso una serie di tirocini formativi presso il Labirinto della Masone (Parma), la Fondazione Ranieri di Sorbello (Perugia) e la Diocesi di Ascoli Piceno con il progetto "Chiese Aperte: sulle vie del Romanico ascolano". Ha svolto l'attività di giornalista per un quotidiano online marchigiano e come giornalista freelance per la rivista italiana Artribune e Art Style Magazine. Attualmente è iscritta al corso magistrale di Beni Culturali presso l'Università di Firenze. Collabora come redattrice al progetto “Storiarte” e “Discovering Italia” come referente per la Regione Marche. L’interesse per la sceneggiatura è culminato nella selezione del corto #AUPASSODATE, realizzato con i membri dello staff Maviro, per il festival Internazionale del Cinema di Cefalù 2021, così come il corto “90sFlaw2”, interamente autoprodotto, risulta vincitore del Festival IncontrArti 2020 di MAB Firenze.

Nasce il primo viaggio interattivo nella Divina Commedia in sette secoli di storia dell’arte

Nell’ambito delle digital humanities, nasce la prima applicazione multimediale che utilizza la visualizzazione dei dati per raccogliere, catalogare e far interagire le opere d’arte dedicate alla Divina Commedia con i versi del Sommo Poeta. Dopo il premiato “Codice Atlantico” di Leonardo Da Vinci, un altro innovativo progetto che applica la data visualization nel campo delle digital humanities realizzato dall’agenzia milanese The Visual Agency.   Un progetto inedito che unisce arte, letteratura e tecnologia, mettendo in relazione, per la prima volta in un’unica applicazione, il mondo letterario e artistico della Divina Commedia, facendo interagire… Continua a leggere

I rilievi dei bracci del transetto di San Ciriaco ad Ancona: un modello adriatico di ascendenza bizantina a Montefollonico

  Il caso dei rilievi di San Bartolomeo: datazione e influssi stilistici Dall’età medievale fino al XVIII secolo il termine “borgo”, in Italia, designa una parte della città non fortificata dove risiedono gli artigiani con le loro botteghe; è, dunque, inesatto designare Montefollonico (Fig.1), frazione del comune di Torrita di Siena, come borgo: è appropriato, invece, contrassegnarlo come “castello” o “terra murata” poiché provvisto di fortificazioni di cui rimane la struttura medievale, così come per il Duomo intitolato a S.Leonardo (Fig.2) e la chiesa di S. Bartolomeo (Fig.3).   Proprio in… Continua a leggere

L’ARTE DEL CITAZIONISMO CLASSICO: MISE AN ABYME NEL PANORAMA RINASCIMENTALE

Vasari nelle Vite indica con il termine Rinascimento il rinnovamento delle arti sviluppatosi in Italia già all’inizio del XV secolo. La nuova visione culturale di questo periodo nasce in seno all’Umanesimo, più propriamente al recupero degli Studia Humanitatis, volti alla conoscenza delle problematiche dell’uomo dal punto di vista etico-morale. Centro della cultura umanistica è Firenze con varie sperimentazioni, un approccio intellettualistico e rigorosamente intuitivo-matematico, incrementato dalla figura di Lorenzo il Magnifico e dalla sua corte che si sofferma sul tema del neoplatonismo. Firenze promuove un’arte orientata al consolidamento del suo potere e… Continua a leggere

HYBRIS COSTRUTTIVA: I CANTIERI MEDIEVALI E L’ARTE DELLA SUPERBIA

I cantieri medievali sono esempio di come il concetto di autorialità fosse ancora molto distante dal panorama artistico dei secoli “oscuri”, questo è infatti concetto che emerge solo in epoca rinascimentale con le grandi personalità di Brunelleschi, Michelangelo e Bramante. Quest’ultimo autore del celebre progetto di San Pietro con pianta a quincunx e prolungamento basilicale, sorretto nella parte dell’incrocio con il transetto da quattro pilastri  detti “a farfalla” in quanto tagliati in diagonale a formare angoli smussati  che si sviluppano in senso trapezoidale secondo la larghezza (Fig.1). Di fronte al… Continua a leggere