Kill Bill: La vera storia della Sposa

Quentin Tarantino è un regista famosissimo in tutto il mondo, le cui pellicole sono sempre intrise di forti richiami al genere “spaghetti western” e al cinema orientale, in particolare quello di Bruce Lee.

La sua vastissima cultura cinematografica può essere captata in ogni battuta, ogni ripresa dei suoi film, tanto da essere universalmente apprezzati e riconosciuti ormai come dei veri e propri capolavori del cinema moderno.

Una delle sue pellicole più famose è senza dubbio Kill Bill: la trama piena di colpi di scena, di richiami al cinema orientale, personaggi carismatici e caratterizzati nel profondo, lo rendono sicuramente un prodotto amato dai fan del genere rendendolo un film assolutamente sperimentale nonché spettacolare al tempo stesso.

La “Sposa” impersonata da Uma Thurman ha il merito di essere probabilmente uno dei personaggi femminili più forti della storia del cinema.

Non tutti però sono a conoscenza che Tarantino stesso prese molta ispirazione da un manga conosciuto tra gli appassionati del fumetto giapponese d’autore: Lady Snowblood.

Lady Snowblood – 1973

Lady Snowblood (o Shirayukihime), illustrato da Kazuo Kamimura e sceneggiato da Kazuo Koike apparso sulla rivista Weekly Playboy di Shūeisha nel 1972, era un’opera atipica già a suo tempo, quando il panorama del fumetto giapponese era quasi monopolizzato da mecha e demoni terrificanti. Il manga narra la storia della piccola Yuki, nata in prigione da una madre in cerca di vendetta, eredità che alla sua morte lascerà alla figlia facendola crescere con questo enorme fardello sulle spalle diventando l’assassina più feroce del Giappone del periodo Edo (1600-1868). La madre di Yuki infatti desidera vendicarsi di quattro persone che le hanno portato via il marito e il primo figlio per una questione di vile denaro. Questo senz’altro è uno dei punti in comune che più risaltano all’interno di Kill Bill.

Lady Snowblood Ed. Jpop

Più famoso del manga è probabilmente il film omonimo, diretto da Toshiya Fujita nel 1973, dal quale Tarantino ha effettivamente attinto per le sue citazioni. Nel “primo volume” di Kill Bill infatti, molte delle inquadrature che ritraggono Yuki e la Sposa pronte a compiere una strage dei loro nemici sono molto simili, con le protagoniste imbrattate di sangue e con il fuoco della vendetta che arde nei loro occhi. Anche la stessa colonna sonora sembra voler accompagnare i momenti più salienti presenti nelle pellicole: The Flower of Carnage, brano di Meiko Kaji che possiamo ascoltare durante il feroce combattimento tra O-Ren Ishii (interpretata da Lucy Liu) e la Sposa, è lo stesso che si può sentire nel film del 1973. Una melodia soffocante che ci regala il senso di rassegnazione delle due vittime ormai diventate carnefici. Inoltre, è proprio O-Ren Ishii che ricorda maggiormente Sayo, madre di Yuki. Come possiamo osservare nel suo flashback animato da Mamoru Oshii (Ghost in the Shell), ella stessa aveva vissuto un’infanzia traumatica e colma di violenze, da cui si vendicherà prendendone però il posto, diventando addirittura più spietata di loro. Un destino crudele che accomuna lei e la Sposa, ma soprattutto che accomuna entrambe alle protagoniste dell’opera originale.

Kill Bill – La Sposa

Il tema della vendetta e del riscatto tutte al femminile impreziosiscono il cinema giapponese da sempre, ma molto più raramente si è potuto trovare in opere occidentali, abituati ad altri tipi di eroi vendicatori. 

Shirayukihime

La delicatezza spietata delle due protagoniste trascendono l’aspetto culturale, mostrandoci solo la loro infinita umanità universale e soprattutto la loro vulnerabilità camuffata da crudeltà. Non c’è lieto fine in una vita nata nel sangue e che lotta per il sangue, e questo le nostre eroine lo sanno bene, ma affrontano comunque il loro atroce destino sperando nella propria liberazione. Senza dubbio due capolavori da vedere e leggere senza esitare.

Vittoria Aiello

 

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Informazioni su Vittoria Aiello

Laureata in Lingue e Culture Orientali, il disegno e l'Asia sono le sue più grandi passioni. Lettrice instancabile, non perde mai l'occasione di scoprire e imparare cose nuove da altre culture.
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