È possibile vedere l’amore nelle piccole cose? Per le ideatrici del progetto “Adoro questa vita” la risposta è affermativa! Loro sono: Benedetta Russo, laureanda della magistrale in Servizi sociali, con la passione per lo sport e responsabile di Azione cattolica; Francesca Paonessa, laureanda in Scienze della formazione primaria, aspirante insegnante e responsabile di Azione cattolica; Giusy Massarini, proprietaria di una scuola di danza da 5 anni e responsabile di Azione cattolica.
Nel loro percorso formativo, quindi, traspare una volontà comune, cioè quella di donarsi per il sociale ed è per questo motivo che prende vita il progetto “Adoro questa vita”. In particolare, l’idea nasce dalla forza di affrontare i pensieri negativi portati dall’ansia, come racconta Francesca, e dalla possibilità di far emergere ciò che è nascosto dentro di sè, il tutto bloccato dalla paura.
Comincia cosi, la scelta di far “pescare” dei bigliettini, recanti delle frasi di speranza, da un piccolo “boccaccio” da conserve o confetture, nei giorni più tristi, come il lunedì che rappresenta il giorno più temuto della settimana. La risposta iniziale fu quella dello scetticismo per poi diffondersi positivamente anche fino alle regioni del nord Italia, come dimostrano i tag ,in varie storie della piattaforma social Instagram, che richiamano il profilo del suddetto progetto.
Il fuoco che arde alla base di “Adoro questa vita” è proprio l’amore, inteso non solo come quello che nasce tra un uomo e una donna ma in tutte le sue forme. Le tre ragazze, infatti, hanno un’idea ben precisa di cosa sia per loro l’amore arrivando a plasmare anche un semplice contenitore di vetro.
Per Benedetta, infatti, l’amore è la vita pienamente vissuta con le persone e le attività che ne fanno parte, giorno dopo giorno, e le frasi riportate sopra i bigliettini “ricordano” i motivi per godere della propria vita. A questa riflessione, si aggiunge il pensiero di Francesca, la quale evidenzia anche l’importanza di amare se stessi, di non avere paura di ciò che realmente si è, accettando anche quei difetti che possono fare paura o che non piacciono. Inoltre, continua affermando che la bellezza dell’amore è il suo essere contagioso, poiché amore genera altro amore. A concludere il prospetto generale, interviene Giusy che rimanda ad un esempio concreto dell’amore nella relazione con i suoi discenti dei corsi di danza. Ella, infatti, afferma di aver creato un’atmosfera familiare nella sua scuola, come docente che allontana il “mal di pancia” e le lezioni si vivono con armonia, con la manifestazione della libera creatività. Ciò è visibile soprattutto nei bambini, i quali considerano l’amore nella sua forma più pura, dal legame con i genitori fino al piccolo oggetto quotidiano.
L’intervista, si conclude con il loro messaggio di speranza che ha permeato tutta l’intervista stessa, attraverso l’estrazione di un bigliettino dal simpatico “boccaccio”. Per tanto, riporto quello estratto dalla sottoscritta come un augurio finale: “Fai quello che ti fa stare bene”.
Patrizia De Luca
Dopo il raggiungimento del diploma scientifico, ha conseguito la Laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, con tesi sperimentale in biologia cellulare, e l’abilitazione all’esercizio della professione di farmacista.
Inoltre, ha conseguito il master di II livello in Economia e gestione dei servizi sanitari presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Grazie alla passione per la docenza, si occupa di tutoraggio presso centri studi e doposcuola privati ed è discente al Dipartimento di Didattica della Musica presso il Conservatorio Stanislao Giacomantonio di Cosenza.