Il mito di Anna Perenna | La classe virtuale

Anna Perenna si dice fosse la sorella della fondatrice nonché prima regina di Cartagine, Didone.

Dopo la morte della sovrana, Anna trovò accoglienza presso la corte di Enea. In seguito nei pressi del Numicio, il più importante fiume della tradizione sacrale ed eroica latina dopo il Tevere, scomparve, probabilmente uccisa dai sicari di Lavinia, gelosa moglie di Enea.

Divenne ninfa delle acque, venerata dal popolo romano  come divinità.

Mosaico romano del III secolo d.C., da Augusta Traiana, l’odierna Stara Zagora, in Bulgaria

C’era un bosco a Roma nel quartiere Parioli, e qui sono stati ritrovati vari oggetti utilizzati per pratiche magiche e riti religiosi: laminette con incise maledizioni, contenitori con all’interno figure antropomorfe, un pentolone di rame, monete e lucerne; in più, è stata rinvenuta anche una fonte votiva, dedicata ad una Dea chiamata Anna Perenna. Dea delle acque (Amnis Perennis) o della terra, personificazione femminile dell’anno e del suo perpetuo ritorno.

Morte di Didone, particolare che rappresenta Didone suicida soccorsa dalla sorella Anna, identificata in seguito con la divinità romana Anna Perenna, olio su tela del Guercino, 1625, Roma, Galleria Spada.

Si celebrava il 15 marzo, inizio della primavera, con lunghi banchetti nel bosco, si cantava e si beveva, credendo di aggiungere alla propria vita tanti anni quante coppe di vino si riuscivano a mandar giù. È l’augurio che i romani si scambiavano era di “annare perannareque commode” passare un buon anno dall’inizio alla fine.

 
Celia Pontari
 
 
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Immagini:
  • https://jt1965blog.wordpress.com/2019/03/15/15-marzo-festa-di-anna-perenna/;
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Anna_Perenna#/media/File:Guercino_004.jpg.
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