In un periodo difficile come questo, la società si trova di fronte ad un cambiamento per non permettere la dissoluzione dei desideri, alla base
della realizzazione dei propri sogni. Bisognerebbe accogliere la crisi per accettare il nuovo sé, con maggiore consapevolezza del proprio desiderio, avente delle “linee di fuga”.
La “macchina desiderante” è una forza prorompente, colei che accompagna il decorrere della vita, senza la quale si perderebbe la propria energia di evoluzione. Il desiderio, quindi, è il protagonista di molte elaborazioni cinematografiche, come quelle sviluppata dal regista David
Cronenberg. Una visione dal messaggio attuale che nell’intervista proposta viene descritta dal critico cinematografico Martina Puliatti, autrice del libro “La rivoluzione interiore. Corpi senza organi nel cinema di David Cronerberg”, mediante un viaggio nella filosofia di Antonin Artaud e Gilles Deleuze.
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Dopo il raggiungimento del diploma scientifico, ha conseguito la Laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, con tesi sperimentale in biologia cellulare, e l’abilitazione all’esercizio della professione di farmacista.
Inoltre, ha conseguito il master di II livello in Economia e gestione dei servizi sanitari presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Grazie alla passione per la docenza, si occupa di tutoraggio presso centri studi e doposcuola privati ed è discente al Dipartimento di Didattica della Musica presso il Conservatorio Stanislao Giacomantonio di Cosenza.