TRE LIBRI PER IL FEMMINISMO

La letteratura è luogo ove trovar refrigerio dopo un lungo cammino. Essa è fonte a cui attingere per distillare essenza. É un mezzo mediante il quale comprendere il reale e abbandonare una dimensione del vero spesso limitata e intrisa di menzogna. È, in sostanza, un incantesimo grazie al quale allontanarsi dal buio dell’ignoranza: ci desta dal torpore maligno insito nell’inettitudine e libera da convincimenti inesatti.

La letteratura può intrecciarsi, avvolta in un filo inestricabile, all’ideologia femminista. Sono innumerevoli le donne che, in epoche storiche differenti, hanno usato le loro conoscenze per educare al femminismo. Sono figure cardine che hanno lasciato un’impronta di beltà disarmante, scavando nei cuori e tessendo fili di speranza e coraggio. Esse sono riuscite, mediante il loro sapere e un’indole volta a combattere l’iniquità sociale, a creare un nuovo modo di pensare. Attraverso molteplici voci femminili la nostra cultura è progredita, riuscendo a debellare rigidi schemi mentali, a guardare oltre la superfice e a pretendere una linea paritaria.

Vi propongo tre testi utili per approcciarsi al femminismo. Sono saggi pensati per chi possiede un’esigua conoscenza dell’argomento e anela a una comprensione maggiore.

  1. Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé: Penna mordace, prosa elegante, mente sagace: la scrittrice mette in luce l’importanza di creare, per vivere una vita piena e priva di restrizioni, uno spazio tutto per sé. E, per farlo, occorre avere un lavoro. Bisogna, dunque, essere indipendenti. La Woolf ci mette dinnanzi a una crudele realtà: gli uomini detengono il potere economico e culturale, creano università, decidono dei loro averi. Alle donne non viene dato alcun mezzo materiale per sostentarsi: non possono accedere alle biblioteche, si occupano dei figli e del marito, non hanno alcuna eredità da disporre a proprio piacimento. Tramite voli pindarici e l’ironia che la contraddistingue, ella mostra, senza remore, un quadro maschilista e indirizza le donne verso un cambiamento.
  2. Giulia Blasi, Manuale per ragazze rivoluzionarie: La scrittrice, dotata di acume e forza, riesce, mediante un linguaggio semplice e un tono mordace, a trattare del femminismo e delle sue conseguenze. Ella scioglie tutti i dubbi che attanagliano coloro i quali si approcciano, per la prima volta, a tale argomento e non solo: racconta della società patriarcale, di come essa danneggi gli individui di ogni genere (specie femminile) e analizza punto per punto ogni aspetto culturale e sociale. Esaustivo e chiaro, si configura come testo necessario.
  3. Mona Chollet, Streghe: La scrittrice ripercorre la storia delle donne dagli albori della civiltà patriarcale a oggi. Ella inizia con una trattativa sulla caccia alle streghe: spiega che tale fenomeno fu un atto misogino, volto alla sistematica cancellazione di donne che detenevano il sapere o che erano concepite come diverse. Poi, nei vari capitoli, si spinge oltre, raccontando l’attuale società e dimostrando come, nell’effettivo, alcuni schemi maschilisti, derivanti dalla volontà di sottomettere il femminile, siano ancora presenti.

I tre saggi sono illuminanti e infondono il coraggio del cambiamento. Come luna che indirizza verso il sentiero oscuro, le parole di ognuna delle scrittrici risveglia l’animale morente, quello che, in fondo, ha sempre desiderato uscire da un luogo ostile per crearne uno nuovo e luminoso.

Lorenza De Marco

Informazioni su Lorenza De Marco

Laureata in Lettere e Beni culturali, attualmente è iscritta al corso di Filologia Moderna presso l’Università della Calabria.
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