Call Vol 12 n. 1, 2025

Call for Papers

Donne per la pace e la sostenibilità: memorie, pratiche, narrazioni

Editor:
Donella Giuliani (Università degli Studi dell’Aquila)
Alessandra Natalini (Sapienza Università di Roma)

Scadenza presentazione contributi: 30 giugno 2025;
Notifica approvazione contributi: 15 luglio 2025;
Pubblicazione: 30 luglio 2025;

I contributi dovranno essere inviati agli indirizzi e-mail: filosofiesemiotiche@gmail.com;
donella.giuliani@gmail.com; alessandra.natalini@uniroma1.it

Le donne sono da sempre agenti di cambiamento (Ulivieri, 2023), custodi di memorie collettive e promotrici di percorsi orientati alla pace e alla sostenibilità. Il loro ruolo centrale nei processi di sviluppo e consolidamento della pace è ormai ampiamente riconosciuto, come attestano documenti internazionali di rilievo, tra cui la Risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (United Nations Security Council, 2000) e studi istituzionali quali quelli della Camera dei deputati – Servizio Studi (2013). Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, permangono significative sfide per garantire una piena e concreta inclusione delle donne in questi ambiti. In questo senso, le interconnessioni tra genere, pace e sviluppo sostenibile si rivelano sempre più cruciali per affrontare le crisi globali contemporanee; dalla crisi climatica ai conflitti armati, passando per le disuguaglianze sociali, fino alla costruzione di società più eque e inclusive, il contributo delle donne emerge come una risorsa fondamentale per promuovere soluzioni innovative e durature.
L’analisi dell’Agenda 2030 evidenzia come le tematiche relative alla parità di genere (Obiettivo 5) e alla pace, giustizia e istruzione (Obiettivo 16) siano ancora oggi prioritarie. Il documento sottolinea la necessità di “promuovere società pacifiche, giuste ed inclusive che siano libere dalla paura e dalla violenza” (Civitelli & Viviani, 2023), ribadendo che “non ci può essere sviluppo sostenibile senza pace, né pace senza sviluppo sostenibile” (Organizzazione delle Nazioni Unite, Assemblea Generale, 2015, p. 2). Nonostante i progressi raggiunti, i dati internazionali rivelano che le disuguaglianze di genere nell’istruzione persistono, tanto che i due terzi dei Paesi, le ragazze a scuola, pur ottenendo mediamente risultati migliori rispetto ai ragazzi, non godono delle stesse opportunità di formazione offerte ai loro coetanei (Save the Children, 2020).
Inoltre, i dati OCSE mostrano, ad esempio, che in Italia, così come in molti altri Paesi, la percentuale di donne sul totale dei laureati nelle tecnologie dell’informazione e in ingegneria rimane bassa. Questa disparità si riflette successivamente nei percorsi di carriera, contribuendo ad ampliare il divario di genere in settori strategici per lo sviluppo economico e tecnologico (Openpolis & Con i bambini, 2019) e trova conferma nel divario di genere nelle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) che persiste a livello globale, dove le donne continuano ad essere sottorappresentate, con un impatto significativo non solo sui percorsi formativi, ma anche sulle opportunità di carriera e sulla partecipazione ai settori strategici per lo sviluppo economico e tecnologico. In Europa, solo il 26,6% degli studenti universitari sceglie percorsi STEM, e l’Italia si colloca al di sotto di questa media, con il 24,9% (Osservatorio STEM, 2024).
Allo stesso modo, il rapporto tra donne, guerra e pace è, ancor oggi, un tema tutt’altro che scontato e su cui è necessario continuare a riflettere e dibattere (Di Nonno, 2017). Tra il 2016 e il 2021, la percentuale di accordi di pace in cui sono state trattate questioni di genere ha oscillato tra il 21% e il 35%, segnando un calo rispetto al 50% del 2015. Nel contesto dei processi di pace guidati dalle Nazioni Unite, si osserva che nel 2022 quattro su cinque di questi hanno visto la partecipazione di donne in qualità di delegate o negoziatrici. Tuttavia, la rappresentanza femminile in tali ruoli continua a diminuire: dal 23% registrato nel 2020, è scesa al 19% nel 2021, fino a raggiungere appena il 16% nel 2022 (United Nations Security Council, 2023).
Questi dati evidenziano una duplice sfida: da un lato, la necessità di promuovere una maggiore inclusione delle donne nei settori accademici e professionali tradizionalmente dominati dagli uomini; dall’altro, l’urgenza di garantire una partecipazione femminile più incisiva nei processi di costruzione della pace e nello sviluppo di politiche di genere. Entrambi gli ambiti, infatti, sono cruciali per costruire società più giuste, inclusive e sostenibili, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Un altro aspetto significativo è il modo in cui i mezzi di comunicazione, dai più tradizionali ai più recenti, rappresentano e diffondono il contributo delle donne alla costruzione della pace. Questo tema risulta particolarmente rilevante, considerando che la comunicazione gioca un ruolo cruciale nella formazione del discorso pubblico e nella costruzione del sentire comune (Cava, 2006).
È essenziale garantire a donne e ragazze la parità di accesso a un’educazione di qualità, alle risorse economiche, alla partecipazione politica, e alle opportunità nel mondo del lavoro, incluse le posizioni di leadership e decisionali. Realizzare la parità di genere non è, infatti, solo una questione di giustizia sociale, ma rappresenta anche un contributo fondamentale per il progresso di tutti gli Obiettivi e traguardi dell’Agenda 2030. Lo sviluppo sostenibile, infatti, non può essere pienamente raggiunto finché metà della popolazione mondiale continua ad essere privata di diritti e opportunità. La parità di genere è, dunque, una condizione imprescindibile per costruire società più eque, inclusive e resilienti.

Il presente numero monografico di Filosofi(e)Semiotiche, dal titolo “Donne per la pace e la sostenibilità: memorie, pratiche, narrazioni”, si propone di approfondire il ruolo cruciale delle donne nei processi di sviluppo sostenibile e di consolidamento della pace. Attraverso una prospettiva semiotica che dialoga con la filosofia, le scienze umane e dell’educazione, questo volume intende promuovere una riflessione interdisciplinare e innovativa su tali tematiche. L’obiettivo è offrire un punto di vista multidisciplinare, capace di mettere in luce, attraverso riflessioni teoriche, studi e ricerche, come le attività, le esperienze, le memorie, le pratiche e le narrazioni femminili possano contribuire a costruire società più giuste, inclusive e resilienti. Il numero intende, inoltre, stimolare scambi e sinergie tra le diverse discipline coinvolte, evidenziando il valore di una riflessione congiunta per affrontare le sfide globali contemporanee.

Alcuni campi di riflessione e approfondimento potrebbero essere:

1. Memorie e narrazioni: il ruolo delle donne nella costruzione della pace
• Il contributo delle donne nei movimenti per la pace e nei processi di transizione post-bellica.
• Memorie storiche e testimonianze femminili: racconti, produzioni culturali e narrazioni di pace.
• Approcci intersezionali alla memoria: come genere, classe ed etnia influenzano le narrazioni della pace.

2. Sostenibilità, sviluppo e prospettive di genere
• Impatti delle politiche di sviluppo sostenibile sulle donne, con riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).
• Genere e crisi climatica: leadership femminile nelle iniziative di mitigazione e adattamento.
• Economia circolare, giustizia climatica e empowerment femminile: nuove opportunità per la sostenibilità.

3. Donne, pace e conflitti contemporanei
• Esperienze femminili nei conflitti armati e nel ruolo delle donne nei processi di mediazione.
• Genere e sicurezza: il contributo delle donne nella prevenzione della violenza e nella costruzione della pace.
• Donne contro il militarismo: il ruolo dei movimenti femminili per la demilitarizzazione.
• Partecipazione femminile nei processi di risoluzione dei conflitti e nella diplomazia, con attenzione alle politiche di inclusione e formazione in contesti post-bellici.

4. Donne, pace e media
• Rappresentazioni delle donne nei media: analisi di articoli di cronaca, documentari e reportage.
• Attivismo digitale nelle forme di contestazione e nelle strategie di advocacy sui social media.
• Donne e processi di pace nei media: rappresentazioni nel cinema, nella televisione e nella letteratura.

5. Donne, pace e formazione
• Educazione per la pace e la parità di genere: programmi inclusivi e sensibili al genere che rafforzano i processi di pace e promuovono l’uguaglianza di genere, nei contesti scolastici e in percorsi formativi per adulti.
• Donne come agenti di cambiamento: formazione e empowerment nei processi di costruzione della pace.
• Integrazione delle tematiche di genere nei programmi educativi per la pace e lo sviluppo sostenibile, utilizzando strategie e strumenti didattici per sensibilizzare sulle disuguaglianze e promuovere una partecipazione equa delle donne.

6. Prospettive future: immaginare nuovi percorsi
• Tecnologie, innovazione e uguaglianza di genere nei processi di pace e sviluppo sostenibile.
• Educazione, formazione e cultura della pace, con particolare riferimento al ruolo delle giovani generazioni.
• Strategie interdisciplinari per rafforzare la partecipazione femminile in tutti i settori, promuovendo politiche inclusive e innovative.

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Call for Papers

Women for Peace and Sustainability: Memories, Practices, Narratives

Editor:

Donella Giuliani (University of L’Aquila)
Alessandra Natalini (Sapienza University of Rome)

Deadline for submission of contributions: 30 June 2025;
Notification of approval of contributions: 15 July 2025;
Publication: July 30, 2025;

Contributions should be sent to the following email addresses: filosofiesemiotiche@gmail.com;
donella.giuliani@gmail.com; alessandra.natalini@uniroma1.it

Women have always been agents of change (Ulivieri, 2023), custodians of collective memories and promoters of paths oriented towards peace and sustainability. Their central role in the processes of development and consolidation of peace is now widely recognized, as attested by important international documents, including Resolution 1325 of the United Nations Security Council (United Nations Security Council, 2000) and institutional studies such as those of the Chamber of Deputies – Research Service (2013). However, despite the progress made, significant challenges remain to ensure the full and concrete inclusion of women in these areas. In this sense, the interconnections between gender, peace and sustainable development are increasingly crucial to address contemporary global crises; from the climate crisis to armed conflicts, through social inequalities, to the construction of more equitable and inclusive societies, the contribution of women emerges as a fundamental resource to promote innovative and lasting solutions.
The analysis of the 2030 Agenda highlights how issues related to gender equality (Goal 5) and peace, justice and education (Goal 16) are still priorities today. The document underlines the need to “promote peaceful, just and inclusive societies that are free from fear and violence” (Civitelli & Viviani, 2023), reiterating that “there can be no sustainable development without peace, nor peace without sustainable development” (United Nations, General Assembly, 2015, p. 2). Despite the progress achieved, international data reveal that gender inequalities in education persist, so much so that in two-thirds of countries, girls at school, despite achieving better results than boys on average, do not enjoy the same training opportunities offered to their peers (Save the Children, 2020).
Furthermore, OECD data show, for example, that in Italy, as in many other countries, the percentage of women among all graduates in information technology and engineering remains low. This disparity is subsequently reflected in career paths, contributing to widening the gender gap in strategic sectors for economic and technological development (Openpolis & Con i bambini, 2019) and is confirmed by the gender gap in STEM disciplines (Science, Technology, Engineering and Mathematics) that persists at a global level, where women continue to be underrepresented, with a significant impact not only on educational paths, but also on career opportunities and participation in strategic sectors for economic and technological development. In Europe, only 26.6% of university students choose STEM paths, and Italy is below this average, with 24.9% (Osservatorio STEM, 2024).
Similarly, the relationship between women, war and peace is, even today, a topic that is far from obvious and that needs to be continued to be reflected upon and debated (Di Nonno, 2017). Between 2016 and 2021, the percentage of peace agreements in which gender issues were addressed fluctuated between 21% and 35%, marking a decline from 50% in 2015. In the context of UN-led peace processes, it is observed that in 2022, four out of five of these involved women as delegates or negotiators. However, female representation in these roles continues to decline: from 23% recorded in 2020, it fell to 19% in 2021, until reaching just 16% in 2022 (United Nations Security Council, 2023).
These data highlight a dual challenge: on the one hand, the need to promote greater inclusion of women in academic and professional sectors traditionally dominated by men; on the other, the urgency of ensuring more incisive female participation in peacebuilding processes and in the development of gender policies. Both areas, in fact, are crucial to building more just, inclusive and sustainable societies, in line with the objectives of the 2030 Agenda.
Another significant aspect is the way in which the media, from the most traditional to the most recent, represent and spread the contribution of women to the construction of peace. This theme is particularly relevant, considering that communication plays a crucial role in the formation of public discourse and in the construction of common feeling (Cava, 2006)
It is essential to ensure that women and girls have equal access to quality education, economic resources, political participation, and opportunities in the world of work, including leadership and decision-making positions. Achieving gender equality is not only a matter of social justice, but also a fundamental contribution to the progress of all the Goals and targets of the 2030 Agenda.
Sustainable development, in fact, cannot be fully achieved as long as half of the world’s population continues to be deprived of rights and opportunities. Gender equality is, therefore, an essential condition for building more equitable, inclusive and resilient societies.

This monographic issue of Filosofi(e)Semiotiche, entitled “Women for Peace and Sustainability: Memories, Practices, Narratives”, aims to explore the crucial role of women in the processes of sustainable development and peacebuilding. Through a semiotic perspective that dialogues with philosophy, the humanities and education, this volume intends to promote an interdisciplinary and innovative reflection on these issues. The aim is to offer a multidisciplinary point of view, capable of highlighting, through theoretical reflections, studies and research, how women’s activities, experiences, memories, practices and narratives can contribute to building more just, inclusive and resilient societies. The issue also intends to stimulate exchanges and synergies between the different disciplines involved, highlighting the value of a joint reflection to address contemporary global challenges.

Some areas for reflection and further study could be:

1. Memories and Narratives: The Role of Women in Peacebuilding
• The contribution of women in peace movements and post-conflict transition processes.
• Historical memories and female testimonies: stories, cultural productions and narratives of peace.
• Intersectional approaches to memory: how gender, class, and ethnicity shape narratives of peace.

2. Sustainability, development and gender perspectives
• Impacts of sustainable development policies on women, with reference to the Sustainable Development Goals ( SDGs ).
• Gender and the Climate Crisis: Women’s Leadership in Mitigation and Adaptation Initiatives.
• Circular economy, climate justice and women’s empowerment: new opportunities for sustainability.

3. Women, Peace and Contemporary Conflicts
• Women’s experiences in armed conflicts and the role of women in mediation processes.
• Gender and Security: Women’s Contribution to Preventing Violence and Building Peace.
• Women Against Militarism: The Role of Women’s Movements for Demilitarization.
• Women’s participation in conflict resolution processes and diplomacy, with attention to inclusion and training policies in post-conflict contexts.

4. Women, Peace and Media
• Representations of women in the media: analysis of news articles, documentaries and reports.
• Digital activism in forms of protest and advocacy strategies on social media.
• Women and Peace Processes in the Media: Representations in Film, Television and Literature.

5. Women, peace and education
• Education for Peace and Gender Equality: inclusive and gender-sensitive programmes that strengthen peace processes and promote gender equality, in school settings and in adult education.
• Women as agents of change: training and empowerment in peacebuilding processes.
• Integrating gender issues into education programs for peace and sustainable development, using teaching strategies and tools to raise awareness of inequalities and promote equal participation of women.

6. Future prospects: imagining new paths
• Technologies, innovation and gender equality in peace processes and sustainable development.
• Education, training and culture of peace, with particular reference to the role of the younger generations.
• Interdisciplinary strategies to strengthen women’s participation in all sectors, promoting inclusive and innovative policies.

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Convocatoria

Mujeres, paz y sostenibilidad: memorias, prácticas, narrativas

Editores:

Donella Giuliani (Universidad de L’Aquila)
Alessandra Natalini (Universidad La Sapienza de Roma)

Fecha límite para la presentación de contribuciones: 30 de junio de 2025;
Notificación de aprobación de contribución: 15 de julio de 2025;
Publicación: 30 de julio de 2025;
Las contribuciones deben enviarse a las direcciones de correo electrónico: filosofiesemiotiche@gmail.com; donella.giuliani@gmail.com; alessandra.natalini@uniroma1.it

Las mujeres siempre han sido agentes de cambio (Ulivieri, 2023), custodias de memorias colectivas y promotoras de caminos orientados hacia la paz y la sostenibilidad. Su papel central en los procesos de desarrollo y consolidación de la paz es hoy ampliamente reconocido, como lo atestiguan importantes documentos internacionales, incluida la Resolución 1325 del Consejo de Seguridad de las Naciones Unidas (United Nations Security Council , 2000) y estudios institucionales como los de la Cámara de Diputados – Servicio de Investigación (2013). Sin embargo, a pesar de los avances logrados, persisten desafíos importantes para garantizar la inclusión plena y concreta de las mujeres en estos campos. En este sentido, las interconexiones entre género, paz y desarrollo sostenible resultan cada vez más cruciales para abordar las crisis globales contemporáneas; desde la crisis climática hasta los conflictos armados, pasando por las desigualdades sociales, hasta la construcción de sociedades más justas e inclusivas, la contribución de las mujeres emerge como un recurso fundamental para promover soluciones innovadoras y duraderas.
El análisis de la Agenda 2030 pone de relieve cómo las cuestiones relativas a la igualdad de género (Objetivo 5) y la paz, la justicia y la educación (Objetivo 16) siguen siendo prioritarias en la actualidad. El documento subraya la necesidad de “promover sociedades pacíficas, justas e inclusivas, libres de miedo y violencia” ( Civitelli & Viviani, 2023), reiterando que “no puede haber desarrollo sostenible sin paz, ni paz sin desarrollo sostenible” (United Naciones Unidas, Asamblea General, 2015, pág. A pesar de los avances logrados, los datos internacionales revelan que persisten las desigualdades de género en la educación, hasta el punto de que en dos tercios de los países, las niñas en la escuela, a pesar de obtener mejores resultados en promedio que los niños, no disfrutan de las mismas oportunidades de formación que ofrecen sus pares ( Save the Children, 2020).
Además, los datos de la OCDE muestran, por ejemplo, que en Italia, como en muchos otros países, el porcentaje de mujeres entre el total de graduados en tecnologías de la información e ingeniería sigue siendo bajo. Esta disparidad se refleja posteriormente en las trayectorias profesionales, contribuyendo a ampliar la brecha de género en sectores estratégicos para el desarrollo económico y tecnológico (Openpolis & With Children, 2019) y se confirma en la brecha de género en las disciplinas STEM (Ciencia, Tecnología, Ingeniería y Matemáticas). lo cual persiste a nivel global, donde las mujeres continúan estando subrepresentadas, con un impacto significativo no sólo en las trayectorias educativas, sino también en las oportunidades profesionales y la participación en sectores estratégicos para el desarrollo económico y tecnológico. En Europa, solo el 26,6% de los estudiantes universitarios eligen carreras STEM, e Italia se sitúa por debajo de esta media, con un 24,9% (Observatorio STEM, 2024).
Asimismo, la relación entre mujeres, guerra y paz es, aún hoy, un tema que dista mucho de ser obvio y sobre el cual es necesario seguir reflexionando y debatiendo (Di Nonno, 2017). Entre 2016 y 2021, el porcentaje de acuerdos de paz en los que se abordaron cuestiones de género fluctuó entre el 21% y el 35%, lo que supone una disminución respecto del 50% en 2015. En el contexto de los procesos de paz liderados por las comunidades de las Naciones Unidas, se observa que en En 2022, cuatro de cada cinco de ellos contaron con la participación de mujeres como delegadas o negociadoras. Sin embargo, la representación femenina en esos roles sigue disminuyendo: del 23% registrado en 2020, cayó al 19% en 2021, a solo el 16% en 2022 ( Consejo de Seguridad de las Naciones Unidas , 2023).
Estos datos ponen de relieve un doble desafío: por un lado, la necesidad de promover una mayor inclusión de las mujeres en sectores académicos y profesionales tradicionalmente dominados por hombres; por el otro, la urgencia de garantizar una participación femenina más incisiva en los procesos de construcción de paz y en el desarrollo de políticas de género. De hecho, ambas áreas son cruciales para construir sociedades más justas, inclusivas y sostenibles, en línea con los objetivos de la Agenda 2030.
Otro aspecto significativo es la forma en que los medios de comunicación, desde los más tradicionales hasta los más recientes, representan y difunden el aporte de las mujeres a la construcción de paz. Este tema es particularmente relevante, considerando que la comunicación juega un papel crucial en la formación del discurso público y en la construcción del sentimiento común (Cava, 2006).
Es esencial garantizar que las mujeres y las niñas tengan igual acceso a una educación de calidad, a recursos económicos, a participación política y a oportunidades en el mundo laboral, incluidos puestos de liderazgo y de toma de decisiones. Lograr la igualdad de género no es, de hecho, sólo una cuestión de justicia social, sino que también representa una contribución fundamental al progreso de todos los Objetivos y metas de la Agenda 2030.
De hecho, el desarrollo sostenible no podrá lograrse plenamente mientras la mitad de la población mundial siga privada de derechos y oportunidades. Por lo tanto, la igualdad de género es una condición esencial para construir sociedades más igualitarias, inclusivas y resilientes.
El presente número monográfico de Filosofi(e)Semiotiche, titulado ” Mujeres, paz y sostenibilidad: memorias, prácticas, narrativas ” , pretende profundizar en el papel crucial de las mujeres en los procesos de desarrollo sostenible y consolidación de la paz. A través de una perspectiva semiótica que dialoga con la filosofía, las ciencias humanas y la educación, este volumen pretende promover una reflexión interdisciplinaria e innovadora sobre estas cuestiones. El objetivo es ofrecer un punto de vista multidisciplinario, capaz de resaltar, a través de reflexiones teóricas, estudios e investigaciones, cómo las actividades, experiencias, memorias, prácticas y narrativas femeninas pueden contribuir a la construcción de sociedades más justas, inclusivas y resilientes. El número también pretende estimular los intercambios y las sinergias entre las diferentes disciplinas involucradas, destacando el valor de la reflexión conjunta para abordar los desafíos globales contemporáneos.

Algunas áreas de reflexión y estudio podrían ser:

1. Memorias y narrativas: el papel de las mujeres en la construcción de paz
• La contribución de las mujeres en los movimientos de paz y los procesos de transición posconflicto.
• Memorias históricas y testimonios femeninos: relatos, producciones culturales y narrativas de paz.
• Enfoques interseccionales de la memoria: cómo el género, la clase y la etnia influyen en las narrativas de paz.

2. Sostenibilidad, desarrollo y perspectiva de género
• Impactos de las políticas de desarrollo sostenible en las mujeres, con referencia a los Objetivos de Desarrollo Sostenible ( ODS ).
• Género y crisis climática: liderazgo femenino en iniciativas de mitigación y adaptación.
• Economía circular, justicia climática y empoderamiento femenino: nuevas oportunidades para la sostenibilidad.

3. Mujeres, paz y conflictos contemporáneos
• Experiencias de las mujeres en los conflictos armados y el papel de la mujer en los procesos de mediación.
• Género y seguridad: la contribución de las mujeres a la prevención de la violencia y la construcción de la paz.
• Mujeres contra el militarismo: el papel de los movimientos de mujeres por la desmilitarización.
• Participación femenina en procesos de resolución de conflictos y diplomacia, con atención a políticas de inclusión y formación en contextos de posconflicto.

4. Mujeres, paz y medios de comunicación
• Representaciones de las mujeres en los medios de comunicación: análisis de artículos noticiosos, documentales y reportajes.
• Activismo digital en formas de protesta y estrategias de incidencia en las redes sociales.
• Mujeres y procesos de paz en los medios: representaciones en cine, televisión y literatura.
5. Mujeres, paz y educación
• Educación para la paz y la igualdad de género: programas inclusivos y sensibles al género que fortalezcan los procesos de paz y promuevan la igualdad de género, en contextos escolares y en la educación de adultos.
• Las mujeres como agentes de cambio: formación y empoderamiento en procesos de construcción de paz.
• Integración de las cuestiones de género en programas educativos para la paz y el desarrollo sostenible, utilizando estrategias y herramientas didácticas para sensibilizar sobre las desigualdades y promover la participación igualitaria de las mujeres.

6. Perspectivas de futuro: imaginando nuevos caminos
• Tecnologías, innovación e igualdad de género en los procesos de paz y desarrollo sostenible.
• Educación, formación y cultura de paz, con especial referencia al papel de las generaciones jóvenes.
• Estrategias interdisciplinarias para fortalecer la participación femenina en todos los sectores, promoviendo políticas inclusivas e innovadoras.

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Appel à communications

Femmes pour la paix et la durabilité : mémoires, pratiques, récits

Editeurs :

Donella Giuliani (Université de L’Aquila)
Alessandra Natalini (Université La Sapienza de Rome)

Date limite de soumission des contributions : 30 juin 2025 ;
Notification d’approbation de contribution : 15 juillet 2025 ;
Publication : 30 juillet 2025 ;

Les contributions doivent être envoyées aux adresses email : filosofiesemiotiche@gmail.com ;
donella.giuliani@gmail.com ; alessandra.natalini@uniroma1.it

Les femmes ont toujours été des agents de changement (Ulivieri, 2023), gardiennes de mémoires collectives et promotrices de chemins orientés vers la paix et la durabilité. Leur rôle central dans les processus de développement et de consolidation de la paix est désormais largement reconnu, comme en témoignent d’importants documents internationaux, notamment la résolution 1325 du Conseil de sécurité des Nations Unies (Conseil de sécurité des Nations Unies , 2000) et des études institutionnelles telles que celles de la Chambre des représentants. Députés – Service de recherche (2013). Cependant, malgré les progrès réalisés, d’importants défis demeurent pour garantir l’inclusion pleine et concrète des femmes dans ces domaines. En ce sens, les interconnexions entre genre, paix et développement durable s’avèrent de plus en plus cruciales pour faire face aux crises mondiales contemporaines ; de la crise climatique aux conflits armés, en passant par les inégalités sociales, jusqu’à la construction de sociétés plus justes et plus inclusives, la contribution des femmes apparaît comme une ressource fondamentale pour promouvoir des solutions innovantes et durables.
L’analyse de l’Agenda 2030 souligne combien les questions liées à l’égalité des sexes (Objectif 5) et à la paix, à la justice et à l’éducation (Objectif 16) restent aujourd’hui prioritaires. Le document souligne la nécessité de « promouvoir des sociétés pacifiques, justes et inclusives, exemptes de peur et de violence » ( Civitelli & Viviani, 2023), réitérant qu’« il ne peut y avoir de développement durable sans paix, ni de paix sans développement durable » (United States). Nations Unies, Assemblée générale, 2015, p. Malgré les progrès réalisés, les données internationales révèlent que les inégalités entre les sexes dans l’éducation persistent, à tel point que dans deux tiers des pays, les filles à l’école, même si elles obtiennent en moyenne de meilleurs résultats que les garçons, ne bénéficient pas des mêmes opportunités de formation offertes à leurs camarades ( Sauver les enfants, 2020).
En outre, les données de l’OCDE montrent, par exemple, qu’en Italie, comme dans de nombreux autres pays, le pourcentage de femmes parmi l’ensemble des diplômés en technologies de l’information et en ingénierie reste faible. Cette disparité se reflète ensuite dans les parcours professionnels, contribuant à creuser l’écart entre les sexes dans les secteurs stratégiques pour le développement économique et technologique (Openpolis & With children, 2019) et se confirme dans l’écart entre les sexes dans les disciplines STEM (Science, Technologie, Ingénierie et Mathématiques). qui persiste à l’échelle mondiale, où les femmes continuent d’être sous-représentées, avec un impact significatif non seulement sur les parcours éducatifs, mais aussi sur les opportunités de carrière et la participation à des secteurs stratégiques pour le développement économique et technologique. En Europe, seuls 26,6 % des étudiants universitaires choisissent des filières STEM, et l’Italie se classe en dessous de cette moyenne, avec 24,9 % (Observatoire STEM, 2024).
De même, la relation entre les femmes, la guerre et la paix est, aujourd’hui encore, un sujet loin d’être évident et sur lequel il faut continuer à réfléchir et à débattre (Di Nonno, 2017). Entre 2016 et 2021, le pourcentage d’accords de paix dans lesquels les questions de genre étaient abordées a fluctué entre 21 % et 35 %, marquant une baisse par rapport aux 50 % de 2015. Dans le contexte des processus de paix menés par les communautés des Nations Unies, on constate que dans En 2022, quatre d’entre elles sur cinq ont vu la participation de femmes en tant que déléguées ou négociatrices. Cependant, la représentation féminine dans de tels rôles continue de diminuer : de 23 % enregistrée en 2020, elle est tombée à 19 % en 2021, à seulement 16 % en 2022 ( Conseil de sécurité des Nations Unies , 2023).
Ces données mettent en évidence un double défi : d’une part, la nécessité de promouvoir une plus grande inclusion des femmes dans les secteurs académiques et professionnels traditionnellement dominés par les hommes ; de l’autre, l’urgence de garantir une participation féminine plus incisive aux processus de consolidation de la paix et à l’élaboration de politiques de genre. En fait, ces deux domaines sont essentiels à la construction de sociétés plus justes, inclusives et durables, conformément aux objectifs du Programme 2030.
Un autre aspect significatif est la manière dont les moyens de communication, des plus traditionnels aux plus récents, représentent et diffusent la contribution des femmes à la consolidation de la paix. Ce thème est particulièrement pertinent, étant donné que la communication joue un rôle crucial dans la formation du discours public et dans la construction d’un sentiment commun (Cava, 2006).
Il est essentiel de garantir que les femmes et les filles aient un accès égal à une éducation de qualité, aux ressources économiques, à la participation politique et aux opportunités dans le monde du travail, y compris aux postes de direction et de prise de décision. En effet, parvenir à l’égalité des sexes n’est pas seulement une question de justice sociale, mais représente également une contribution fondamentale à la progression de tous les objectifs et cibles de l’Agenda 2030.
En fait, le développement durable ne pourra être pleinement réalisé tant que la moitié de la population mondiale continuera d’être privée de droits et d’opportunités. L’égalité des sexes est donc une condition essentielle pour bâtir des sociétés plus égalitaires, inclusives et résilientes.

Le présent numéro monographique de Filosofi(e)Semiotiche , intitulé « Femmes pour la paix et la durabilité : mémoires, pratiques, récits » , vise à approfondir le rôle crucial des femmes dans les processus de développement durable et de consolidation de la paix. À travers une perspective sémiotique qui dialogue avec la philosophie, les sciences humaines et l’éducation, ce volume entend promouvoir une réflexion interdisciplinaire et innovante sur ces questions. L’objectif est d’offrir un point de vue multidisciplinaire, capable de mettre en évidence, à travers des réflexions théoriques, des études et des recherches, comment les activités, expériences, mémoires, pratiques et récits féminins peuvent contribuer à la construction de sociétés plus justes, inclusives et résilientes. Le numéro entend également stimuler les échanges et les synergies entre les différentes disciplines impliquées, en soulignant la valeur d’une réflexion commune pour relever les défis mondiaux contemporains.

Certains axes de réflexion et d’étude pourraient être :

1. Mémoires et récits : le rôle des femmes dans la consolidation de la paix
• La contribution des femmes aux mouvements de paix et aux processus de transition post-conflit.
• Mémoires historiques et témoignages féminins : récits, productions culturelles et récits de paix.
• Approches intersectionnelles de la mémoire : comment le genre, la classe sociale et l’origine ethnique influencent les récits de paix.

2. Durabilité, développement et perspectives de genre
• Impacts des politiques de développement durable sur les femmes, en référence aux objectifs de développement durable ( ODD ).
• Genre et crise climatique : leadership féminin dans les initiatives d’atténuation et d’adaptation.
• Économie circulaire, justice climatique et autonomisation des femmes : de nouvelles opportunités pour la durabilité.

3. Femmes, paix et conflits contemporains
• Expériences des femmes dans les conflits armés et rôle des femmes dans les processus de médiation.
• Genre et sécurité : contribution des femmes à la prévention de la violence et à la consolidation de la paix.
• Les femmes contre le militarisme : le rôle des mouvements de femmes pour la démilitarisation.
• Participation des femmes aux processus de résolution des conflits et à la diplomatie, en accordant une attention particulière aux politiques d’inclusion et de formation dans les contextes post-conflit.

4. Femmes, paix et médias
• Représentations des femmes dans les médias : analyse d’articles de presse, documentaires et reportages.
• Activisme numérique sous forme de stratégies de protestation et de plaidoyer sur les réseaux sociaux.
• Les femmes et les processus de paix dans les médias : représentations au cinéma, à la télévision et dans la littérature.

5. Femmes, paix et éducation
• Éducation pour la paix et l’égalité des genres : programmes inclusifs et sensibles au genre qui renforcent les processus de paix et promeuvent l’égalité des genres, dans le contexte scolaire et dans l’éducation des adultes.
• Les femmes comme agents de changement : formation et autonomisation dans les processus de consolidation de la paix.
• Intégration des questions de genre dans les programmes éducatifs pour la paix et le développement durable, en utilisant des stratégies et des outils pédagogiques pour sensibiliser aux inégalités et promouvoir la participation égale des femmes.

6. Perspectives d’avenir : imaginer de nouvelles voies
• Technologies, innovation et égalité des sexes dans les processus de paix et de développement durable.
• Éducation, formation et culture de la paix, avec une référence particulière au rôle des jeunes générations.
• Stratégies interdisciplinaires pour renforcer la participation des femmes dans tous les secteurs, en promouvant des politiques inclusives et innovantes.

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Riferimenti bibliografici/ References / Referencias / Références

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