Call for Volume Proposals

Call for Book Chapters

Volume 1, n. 2 (2023)

LE IMMAGINI DELLA CITTÀ. COMICS, STREET ART, ADVERTISEMENTS

Curatori:

Emilio Cocco (Università di Teramo);

Federico Montanari (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia);

Il volume rappresenta una selezione ragionata di saggi sul tema delle immagini e figure dei linguaggi urbani, visivi e non. Si tratta di un progetto che ha lo scopo di aggiornare il tema delle ricerche sugli spazi e i linguaggi urbani. In particolare dai graffiti alla street culture, ma anche graphic novel, comics e pubblicità, nelle varie forme in cui si manifestano negli assetti urbani. Con particolare attenzione alle interazioni e le ibridazioni tra le varie fenomenologie, sottolineando tuttavia l’importanza della dimensione visuale.  La città contemporanea viene inquadrata tanto come luogo di produzione culturale quanto tema della produzione culturale stessa; un luogo specifico in cui una popolazione eterogenea crea un legame sociale differenziato attraverso dei mezzi di comunicazione peculiari, come già Robert E. Park ricordava a proposito dell’importanza della “cronaca” giornalistica come narrazione condivisa metropolitana. In città infatti si sviluppa un linguaggio specifico, fatto di codici e medium particolari che richiedono l’esplorazione di metodologie di analisi qualitative degli spazi urbani (rinnovando l’idea di percorsi, urban walking, flaneries).  Miti, riti e leggende urbane; il ruolo del sacro e degli eroi e delle vittime espiatorie. Il tempo, la paura, la vertigine e lo straniamento. Questi sono solo alcuni tra i temi di un  glossario ragionato di culture urbane che possono emergere dall’analisi trasversale dei linguaggi della città e delle loro commistioni reciproche.

Sulla base di quanto sopra, i contributi possono prendere in considerazione, senza limitarsi a questo, i seguenti argomenti:

  • Arte Pubblica e Performatività
  • Street Art e graffitismo
  • Graphic Novel e spazi urbani
  • Leggende metropolitane e credenze urbane
  • Metodologie: Flaneries, percorsi urbani e metodi partecipati
  • Forme della spazio e dimensione del tempo nella città
  • Musica e spazi urbani
  • Sensorialità e corporeità nella dimensione urbana
  • Trasformazioni turistiche e marketing urbano
  • Memoria, trasformazione, monumenti e restauri
  • Segni, graffiti e messaggi in codice
  • Spazi urbani e tecnologie digitali
  • Miti, riti e culture urbane

Riferimenti bibliografici

Cocco, E. 2010 Performing Maritime Imperial Legacies: Tourism and Cosmopolitanism in Odessa and Trieste. Anthropological Notebooks 16, no. 1: 37–57.

Cocco E. 2012 Looking for a Relationship with the Sea: Urban-scape and Cosmopolitan memories in Contemporary Odessa. Academica Turistica, 11.2: 11-116

Codeluppi, E., Dusi, D., Granelli, T. 2008. ”Introduzione a Riscrivere lo spazio pratiche e performance urbane”. E/C II: 5-19.

de Souza e Silva, A., Frith, J., 2012, Mobile interfaces in Public Spaces: Locational privacy, control, Urban sociability, Routledge, London and New York.

Lacy, Suzanne,1995 Mapping the Terrain: New Genre Public Art, Seattle, Bay Press.

Marrone, Gianfranco, Pezzini, Isabella (a cura di)

Lynch, K, 1960, L’immagine della città, Padova, Marsilio.

Marrone, Gianfranco, Pezzini, Isabella (a cura di) 2006 Senso e metropoli I. Per una semiotica posturbana, Roma, Meltemi.

Montanari, F., 2014, “Mapping Cities: The Bologna Self-Mapping Project”, in: Liberto, F., Contours of the City, La Mandragora, Bologna.

Montanari, F., 2016, “Ancora un “turn”? La svolta Locative nei media e sue possibili implicazioni socio-semiotiche. Casi, esempi, e questioni.”, in: Ferraro, G., Lorusso A. M., eds., Nuove forme di interazione. Dal Web al Mobile, Libellula, Lecce.

Nuvolati, G., 2013, L’ interpretazione dei luoghi. Flânerie come esperienza di vita, Firenze University Press, 2013.

Park Robert E., Burgess Ernest W. & McKenzie Roderick D. 1925 The City. Suggestions for Investigations of Human Behavior in the Urban Environment. Chicago: University of Chicago Press.

Peverini, Paolo, 2017 Social Guerrilla. Semiotica della comunicazione non convenzionale, Roma, Luiss University Press.

Pezzini, Isabella, Finocchi, Riccardo (a cura di), 2020, Dallo spazio alla città. Letture e fondamenti di semiotica urbana, Milano-Udine, Mimesis.

Pioselli, Alessandra, 2015, L’arte nello spazio urbano. L’esperienza italiana dal 1968 a oggi, Milano, Johan & Levi.

 

Scadenze:

31 marzo 2024: invio capitolo;

30 aprile 2024: notifica di review;

Maggio 2024: sottomissione del capitolo revisionato;

Giugno 2024: Pubblicazione dell’e-book;

I testi devono avere una lunghezza massima di 40000 caratteri ed essere accompagnati da un abstract in inglese di massimo 1000 caratteri.

Inviare le proposte a: philosophiesofcommunication@gmail.com

 

Volume 1, n. 2 (2023)

IMAGES OF THE CITY. COMICS, STREET ART, ADVERTISEMENTS

Editors:

Emilio Cocco (University of Teramo, Italy);

Federico Montanari (University of Modena and Reggio Emilia, Italy);

This volume represents a carefully selected collection of essays on the theme of images and figures of urban languages, both visual and non-visual. It is a project aimed at updating research on urban spaces and languages, focusing particularly on graffiti and street culture, but also on graphic novels, comics, and advertisements in various forms as they manifest in urban settings. Special attention is given to interactions and hybridizations among various phenomenologies, emphasizing the importance of the visual dimension. The contemporary city is framed not only as a place of cultural production but also as a theme within cultural production itself; a specific place where a heterogeneous population creates a differentiated social bond through unique means of communication, as Robert E. Park highlighted with regards to the importance of journalistic “reporting” as shared metropolitan narration. In the city, a specific language develops, consisting of codes and particular media that require the exploration of qualitative analysis methodologies of urban spaces (renewing the idea of paths, urban walking, “flaneries”). Myths, rituals, and urban legends. The role of the sacred and of heroes and scapegoats. Time, fear, vertigo, and alienation. These are just a few of the themes in a reasoned glossary of urban cultures that can emerge from the transversal analysis of city languages and their mutual intermingling.

Based on the above, contributions may consider, but are not limited to, the following topics:

  • Public Art and Performativity
  • Street Art and Graffiti
  • Graphic Novel and Urban Spaces
  • Urban Legends and Beliefs
  • Methodologies: Flaneries, urban paths, and participatory methods
  • Forms of space and the dimension of time in the city
  • Music and Urban Spaces
  • Sensory and corporeal experiences in the urban dimension
  • Tourist transformations and urban marketing
  • Memory, transformation, monuments, and restoration
  • Signs, graffiti, and coded messages
  • Urban spaces and digital technologies
  • Myths, rituals, and urban cultures

References

Cocco, E. 2010 Performing Maritime Imperial Legacies: Tourism and Cosmopolitanism in Odessa and Trieste. Anthropological Notebooks 16, no. 1: 37–57.

Cocco E. 2012 Looking for a Relationship with the Sea: Urban-scape and Cosmopolitan memories in Contemporary Odessa. Academica Turistica, 11.2: 11-116

Codeluppi, E., Dusi, D., Granelli, T. 2008. ”Introduzione a Riscrivere lo spazio pratiche e performance urbane”. E/C II: 5-19.

de Souza e Silva, A., Frith, J., 2012, Mobile interfaces in Public Spaces: Locational privacy, control, Urban sociability, Routledge, London and New York.

Lacy, Suzanne,1995 Mapping the Terrain: New Genre Public Art, Seattle, Bay Press.

Marrone, Gianfranco, Pezzini, Isabella (a cura di)

Lynch, K, 1960, L’immagine della città, Padova, Marsilio.

Marrone, Gianfranco, Pezzini, Isabella (a cura di) 2006 Senso e metropoli I. Per una semiotica posturbana, Roma, Meltemi.

Montanari, F., 2014, “Mapping Cities: The Bologna Self-Mapping Project”, in: Liberto, F., Contours of the City, La Mandragora, Bologna.

Montanari, F., 2016, “Ancora un “turn”? La svolta Locative nei media e sue possibili implicazioni socio-semiotiche. Casi, esempi, e questioni.”, in: Ferraro, G., Lorusso A. M., eds., Nuove forme di interazione. Dal Web al Mobile, Libellula, Lecce.

Nuvolati, G., 2013, L’ interpretazione dei luoghi. Flânerie come esperienza di vita, Firenze University Press, 2013.

Park Robert E., Burgess Ernest W. & McKenzie Roderick D. 1925 The City. Suggestions for Investigations of Human Behavior in the Urban Environment. Chicago: University of Chicago Press.

Peverini, Paolo, 2017 Social Guerrilla. Semiotica della comunicazione non convenzionale, Roma, Luiss University Press.

Pezzini, Isabella, Finocchi, Riccardo (a cura di), 2020, Dallo spazio alla città. Letture e fondamenti di semiotica urbana, Milano-Udine, Mimesis.

Pioselli, Alessandra, 2015, L’arte nello spazio urbano. L’esperienza italiana dal 1968 a oggi, Milano, Johan & Levi.

 

Deadlines

March 31, 2024: Full Chapter Submission;

April 30, 2024: Review notification;

May 2024: Final version chapter submission;

June 2024: Final e-book version available

The texts must have a maximum length of 40,000 characters and be accompanied by an abstract in English of a maximum of 1,000 characters.

Send proposals to: philosophiesofcommunication@gmail.com

 

 

Volume 1, n. 1 (2023)

Differenze di genere. Linguaggi, diritti, società

Curatori:

Marianna Boero (Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Università di Teramo)

Danilo Boffa (Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Università di Teramo)

 

“Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze” è il quinto obiettivo per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU dell’Agenda 2030. In tutto il mondo, la parità di genere appare infatti ancora un traguardo da raggiungere pienamente, sia da un punto di vista economico che socio-culturale. L’analisi del contesto sociale italiano e internazionale rivela la permanenza di forti disuguaglianze di genere in ogni ambito: l’Indice sull’uguaglianza di genere 2022 (Gender Equality Index 2022), recentemente pubblicato dall’European Institute for Gender Equality (Eige), evidenzia chiaramente gli effetti negativi che la pandemia ha generato sulla condizione delle donne, situazione che appare ancor più critica in Italia che si colloca al 14° posto su 27 nell’Unione europea, con un punteggio di 65 punti su 100 e con 3,6 punti in meno rispetto alla media dell’Unione europea. Più nello specifico, a livello europeo, si riscontrano segnali negativi nell’ambito occupazionale, in quanto il basso tasso di partecipazione femminile risente fortemente di lunghi periodi di assenza dal mercato del lavoro, spesso per rispondere a esigenze di natura assistenziale, con evidenti ripercussioni sui percorsi di carriera e sulle prospettive di pensionamento.

Nel 2021, l’occupazione femminile raggiungeva il 67,7 %, mentre l’occupazione maschile era pari al 78,5 %, con un gap occupazionale pari a 10,8 punti percentuali, diminuito solo leggermente negli ultimi 10 anni. Si assiste, inoltre, a un divario significativo anche dal punto di vista della retribuzione: secondo i dati Istat (febbraio 2022), in Italia la retribuzione oraria è pari a 15,2 euro per le donne e a 16,2 euro per gli uomini e il gender pay gap è più alto tra i dirigenti (27,3%) e i laureati (18%). A ciò consegue un minore potere di acquisto delle donne, acuito da carenze specifiche di natura assistenziale.

Oltre a ciò, la pressione esercitata dalla pandemia ha ridotto l’accesso ai servizi, ancora più difficile per la parte di popolazione femminile più fragile (anziane, migranti). L’unico dominio che ha registrato una crescita in termini di pari opportunità è quello legato al potere, ambito in cui la presenza delle donne nei processi decisionali è significativamente cresciuta. Ciò anche a causa dell’effetto positivo prodotto dalle quote introdotte per legge nei diversi Stati Membri dell’Ue, risultato che evidenzia l’importanza della cosiddetta direttiva “Women on boards”, approvata dal Consiglio dell’Ue il 17 ottobre 2022, che mira a promuovere una rappresentanza di genere più equilibrata nei consigli di amministrazione delle società quotate in tutta l’Unione Europea. In questa direzione, vanno segnalate le iniziative, inquadrate nell’ambito del Public Management, relative alla promozione di Gender Equality Plan orientati alla pianificazione strategica di attività per la valorizzazione del patrimonio di diversità e per favorire lo sviluppo delle donne all’interno delle organizzazioni, nonché gli orientamenti a modulare e ripensare l’attività di budgeting delle organizzazioni introducendo concetti e processi come quello del Gender Budgeting, che mira ad includere le dinamiche caratterizzanti le differenze di genere nel processo di allocazione delle risorse di un’organizzazione. In ambito lavorativo, il concetto di parità di genere entra, inoltre, in stretto contatto con quello di “Gender Diversity Management”, con cui si intendono tutte quelle pratiche e politiche che mirano a promuovere non solo la parità tra uomini e donne nell’ambiente lavorativo, ma anche a favorire l’inclusione e il rispetto delle diversità nell’orientamento sessuale e nell’identità di genere.

Tali premesse conducono a una riflessione sul ruolo che la società e le organizzazioni possono svolgere per favorire il perseguimento degli obiettivi di uguaglianza di genere e di tutela dei diritti delle donne. Dal punto di vista socio-culturale, tuttavia, permane una forte stereotipizzazione di genere, nella considerazione che a uomini e donne siano associabili differenti posizioni in campo sociale, politico, dirigenziale, rappresentativo. Le differenze di genere sono strettamente collegate alla cultura di una società: il genere, infatti, è un prodotto culturale e come tale storicamente e socialmente situato. È in base a esso che agli individui vengono attribuiti caratteristiche, aspettative, aspirazioni, atteggiamenti ritenuti adeguati rispetto a ciò che viene considerato maschile e femminile in quella società e in quel momento storico. Il genere, in quanto costrutto simbolico che scaturisce da modelli culturali, genera aspettative, motivazioni, comportamenti, valutabili come appropriati o devianti rispetto ai modelli che ogni cultura o società reputa adeguati e ammessi.

Il ruolo della comunicazione, nelle sue diverse forme, risulta fondamentale in questo processo. La comunicazione può acuire o ridurre la differenza di genere. Dai dibattiti politici ai programmi di intrattenimento, dalla pubblicità al discorso giornalistico, dalla comunicazione politica a quella istituzionale, le scelte linguistiche riflettono dei modi di concepire ruoli e identità di genere nella famiglia, nell’ambito lavorativo e, in definitiva, nella società. Il linguaggio, espresso nelle diverse forme della comunicazione contemporanea, dà forma e voce al modo in cui gli esseri umani pensano, interpretano la realtà e agiscono nel mondo. Di conseguenza, esso non è mai uno strumento neutro. L’uso di un linguaggio rispettoso delle differenze di genere, in sintonia con le indicazioni europee e nazionali, risponde all’esigenza che i cambiamenti della società e l’affermazione della parità di genere trovino riconoscimento e supporto nelle parole.

Il volume ha l’obiettivo di indagare il tema delle differenze di genere attraverso lo sguardo incrociato delle diverse discipline che si occupano dello studio della comunicazione.

Di seguito alcuni dei possibili ambiti di approfondimento:

 

Teorie e stato dell’arte

  • Il concetto di identità di genere nelle scienze umane e sociali
  • Studi sulle differenze genere: dal femminismo ai nuovi paradigmi interpretativi
  • Linguaggio di genere
  • Stereotipi di genere e i paradossi del linguaggio politicamente corretto
  • Educazione di genere

 

Ambiti di indagine

  • Differenze di genere nelle arti e nella scienza
  • Differenze di genere nei vecchi e nuovi media
  • Differenze di genere nella letteratura
  • Differenze di genere nei discorsi sociali (moda, politica, pubblicità, ecc.)
  • Differenze di genere in ambito economico e aziendale

 

Modelli e prospettive

  • Normativa e diritti
  • Modelli per la parità di genere
  • Verso un linguaggio inclusivo: Proposte ed esperienze
  • Media education e comunicazione

 

 

Riferimenti bibliografici

BERTRAND, M., GOLDIN, C., & KATZ, L. F. (2010). Dynamics of the gender gap for young professionals in the financial and corporate sectors. American economic journal: applied economics, 2(3), 228-255.

BISHU, S. G., & ALKADRY, M. G. (2017). A systematic review of the gender pay gap and factors that predict it. Administration & Society, 49(1), 65-104.

BOCK, G. (2000), Frauen in der europäischen Geschichte. Vom Mittelalter bis zur Gegenwart, München, C. H. Beck Verlag (trad. it. a cura di Benedetta Heinemann Campana, Le donne nella storia europea. Dal Medioevo ai nostri giorni, 2006, 1st ed., Bari – Roma: Editori Laterza).

BOERO, M. (2018), La famiglia della pubblicità. Stereotipi, ruoli, identità, Milano: FrancoAngeli.

BOERO M., GRECO C. (2022), How Advertising Preserves Cultural Identities while Communicating Societal Changes: A Comparative Study of the Representation of Women between Italy and Saudi Arabia. Lexia, 41-42

BUDLENDER, D., ELSTON, D., HEWITT, G., & MUKHOPADHYAY, T. (Eds.). (2002). Gender budgets make cents: understanding gender responsive budgets. Commonwealth Secretariat.

CHUNG, H., & VAN DER LIPPE, T. (2020). Flexible working, work–life balance, and gender equality: Introduction. Social Indicators Research, 151(2), 365-381.

CLAVERO, S., & GALLIGAN, Y. (2021). Delivering gender justice in academia through gender equality plans? Normative and practical challenges. Gender, Work & Organization, 28(3), 1115-1132.

DEMARIA, C., TIRALONGO, A. (2019), Teorie di genere. Femminismi e semiotica, Milano: Bompiani.

GALIZZI, G., & SIBONI, B. (2016). Positive action plans in Italian universities: Does gender really matter?. Meditari Accountancy Research, 24(2), 246-268.

GHENO, V. (2019), Potere alle parole. Perché usarle meglio, Torino: Einaudi.

HJÁLMSDÓTTIR, A., & BJARNADÓTTIR, V. S. (2021). “I have turned into a foreman here at home”: Families and work–life balance in times of COVID‐19 in a gender equality paradise. Gender, Work & Organization, 28(1), 268-283.

POLZER, T., NOLTE, I. M., & SEIWALD, J. (2021). Gender budgeting in public financial management: a literature review and research agenda. International Review of Administrative Sciences, ahead of print.

PRENCIPE, A., BOFFA, D., PAPA, A., CORSI, C., & MUELLER, J. (2022). Unmasking intellectual capital from gender and nationality diversity on university spin-offs’ boards: a study on non-linear effects upon firm innovation. Journal of Intellectual Capital.

RUSPINI E., Le identità di genere, Roma: Carocci.

STOTSKY, M. J. G. (2016). Gender budgeting: Fiscal context and current outcomes. International Monetary Fund.

 

Scadenza per l’invio dei testi: 15 settembre 2023;

Notifica a seguito della peer review: 30 settembre 2023;

Scadenza per l’invio dei testi revisionati: 15 ottobre 2023;

Pubblicazione: novembre 2023;

I testi devono avere una lunghezza massima di 40000 caratteri ed essere accompagnati da un abstract in inglese di massimo 1000 caratteri.

Inviare le proposte a: philosophiesofcommunication@gmail.com

 

 

 Gender Differences in Language, Rights, and Society

Editors

Marianna Boero (Department of Communication Sciences, University of Teramo)

Danilo Boffa (Department of Communication Sciences, University of Teramo)

“Achieving Gender Equality and Empowering Women and Girls” is the fifth Sustainable Development Goal of the UN Agenda 2030. Despite global efforts, gender equality remains an elusive goal in both economic and socio-cultural domains. The analysis of the Italian and international social context reveals persistent and pervasive gender inequalities in every area. The Gender Equality Index 2022, recently published by the European Institute for Gender Equality (EIGE), underscores the adverse impact that the pandemic has had on the status of women, which is even more critical in Italy. The country ranks 14th out of 27 in the European Union, with a score of 65 out of 100, which is 3.6 points lower than the EU average of 68.6 points. Specifically, at the European level, negative indicators emerge in the employment sector, where the low female participation rate is significantly affected by prolonged absence from the labor market, often due to welfare needs. This situation has clear implications for career development and retirement prospects.

In 2021, female employment stood at 67.7%, while male employment was at 78.5%, resulting in a gender employment gap of 10.8 percentage points, which has only slightly decreased in the past decade. Moreover, there is a significant wage gap between genders. According to Istat data (as of February 2022), women earn an hourly wage of 15.2 euros, while men earn 16.2 euros, with the gender pay gap being highest among executives (27.3%) and graduates (18%). This translates to lower purchasing power for women, compounded by specific welfare shortcomings.

The pandemic has exacerbated these issues by reducing access to services, which has disproportionately affected the more vulnerable female population, such as the elderly and migrants. However, there has been growth in the area of equal opportunities, particularly in terms of women’s representation in decision-making processes, which is partly attributed to the positive impact of quotas introduced by law in various EU Member States. The “Women on boards” directive, approved by the EU Council on 17 October 2022, aims to promote more balanced gender representation on the boards of directors of listed companies across the European Union.

Initiatives aimed at promoting Gender Equality Plans within the Public Management sphere should also be highlighted, as they are geared towards the strategic planning of activities for enhancing diversity and supporting women’s development within organizations. The introduction of Gender Budgeting, which aims to include gender differences in the process of allocating resources, is another process that should be encouraged. In the workplace, Gender Diversity Management practices and policies are critical, not only for promoting equality between men and women but also for fostering inclusion and respect for diversity in sexual orientation and gender identity.

These premises give rise to a reflection on the role that society and organizations can play in promoting gender equality and women’s rights. However, strong gender stereotypes persist from a socio-cultural point of view, where men and women are associated with different positions in social, political, managerial, and representative fields. Gender differences are closely linked to the culture: gender is a cultural product and is therefore historically and socially situated. Based on this, individuals are attributed characteristics, expectations, aspirations, and attitudes deemed appropriate or inadequate with respect to what is considered male or female in that society and at that historical moment. Gender, as a symbolic construct that arises from cultural models, generates expectations, motivations, and behaviors that can be evaluated as acceptable or deviant in relation to the models that each culture or society deems appropriate and accepted.

The role of communication is crucial in promoting gender equality and breaking down gender differences. Whether it is in political debates, entertainment programs, advertising, journalistic discourse, or institutional communication, language choices reflect societal beliefs about gender roles and identities in the family, workplace, and society at large. Language is a powerful tool that shapes the way individuals think, perceive reality, and behave in the world. As a result, language is never neutral. Using language that respects gender differences and aligns with European and national guidelines is essential for promoting societal change and achieving gender equality.

Possible research lines are:

Theories and state of the art

  • The concept of gender identity in the human and social sciences
  • Studies on gender differences: from feminism to new interpretative paradigms
  • Gender language and the paradoxes of politically correct language
  • Gender stereotypes
  • Gender education

Fields

  • Gender differences in the arts and science
  • Gender differences in old and new media
  • Gender differences in social discourses (fashion, politics, advertising, etc.)
  • Gender differences in economics and business

Models and perspectives

  • Legislation and rights
  • Models for gender equality
  • Towards an inclusive language: Proposals and experiences
  • Media education and communication

 

References

BERTRAND, M., GOLDIN, C., & KATZ, L. F. (2010). Dynamics of the gender gap for young professionals in the financial and corporate sectors. American economic journal: applied economics, 2(3), 228-255.

BISHU, S. G., & ALKADRY, M. G. (2017). A systematic review of the gender pay gap and factors that predict it. Administration & Society, 49(1), 65-104.

BOCK, G. (2000), Frauen in der europäischen Geschichte. Vom Mittelalter bis zur Gegenwart, München, C. H. Beck Verlag.

BOERO, M. (2018), La famiglia della pubblicità. Stereotipi, ruoli, identità, Milano: FrancoAngeli.

BOERO M., GRECO C. (2022), How Advertising Preserves Cultural Identities while Communicating Societal Changes: A Comparative Study of the Representation of Women between Italy and Saudi Arabia. Lexia, 41-42

BUDLENDER, D., ELSTON, D., HEWITT, G., & MUKHOPADHYAY, T. (Eds.). (2002). Gender budgets make cents: understanding gender responsive budgets. Commonwealth Secretariat.

CHUNG, H., & VAN DER LIPPE, T. (2020). Flexible working, work–life balance, and gender equality: Introduction. Social Indicators Research, 151(2), 365-381.

CLAVERO, S., & GALLIGAN, Y. (2021). Delivering gender justice in academia through gender equality plans? Normative and practical challenges. Gender, Work & Organization, 28(3), 1115-1132.

DEMARIA, C., TIRALONGO, A. (2019), Teorie di genere. Femminismi e semiotica, Milano: Bompiani.

GALIZZI, G., & SIBONI, B. (2016). Positive action plans in Italian universities: Does gender really matter?. Meditari Accountancy Research, 24(2), 246-268.

GHENO, V. (2019), Potere alle parole. Perché usarle meglio, Torino: Einaudi.

HJÁLMSDÓTTIR, A., & BJARNADÓTTIR, V. S. (2021). “I have turned into a foreman here at home”: Families and work–life balance in times of COVID‐19 in a gender equality paradise. Gender, Work & Organization, 28(1), 268-283.

POLZER, T., NOLTE, I. M., & SEIWALD, J. (2021). Gender budgeting in public financial management: a literature review and research agenda. International Review of Administrative Sciences, ahead of print.

PRENCIPE, A., BOFFA, D., PAPA, A., CORSI, C., & MUELLER, J. (2022). Unmasking intellectual capital from gender and nationality diversity on university spin-offs’ boards: a study on non-linear effects upon firm innovation. Journal of Intellectual Capital.

RUSPINI E., Le identità di genere, Roma: Carocci.

STOTSKY, M. J. G. (2016). Gender budgeting: Fiscal context and current outcomes. International Monetary Fund.

 

Deadline for submission of essays: 15 September 2023;

Notification following peer review: 30 September 2023;

Deadline for submission of revised essays: 15 October 2023;

Publication: November 2023.

Papers should have a maximum length of 40000 characters and may be submitted together with an abstract in English of a maximum of 1000 characters.

Send proposals to: philosophiesofcommunication@gmail.com

 

 

Différences de genre. Langues, droits, société

Sous la direction de:

Marianna Boero (Département des sciences de la communication, Université de Teramo)

Danilo Boffa (Département des sciences de la communication, Université de Teramo)

“Parvenir à l’égalité des sexes et autonomiser toutes les femmes et les filles” est le cinquième objectif de développement durable de l’Agenda 2030 de l’ONU. Partout dans le monde, l’égalité des sexes reste un objectif à atteindre pleinement, tant sur le plan économique que socioculturel. L’analyse du contexte socio-économique et culturel italien et international révèle la persistance de fortes inégalités entre les sexes dans tous les domaines. L’indice d’égalité entre les sexes 2022, publié récemment par l’Institut européen pour l’égalité entre les hommes et les femmes (Eige), met clairement en évidence les effets négatifs que la pandémie a générés sur la condition des femmes, une situation qui apparaît encore plus critique en Italie. En effet, l’Italie se classe 14ème sur 27 pays dans l’Union européenne, avec un score de 65 points sur 100 et 3,6 points de moins que la moyenne de l’Union européenne, dont le score moyen est de 68,6 points.

Plus précisément, au niveau européen, des signes négatifs sont observés dans le domaine de l’emploi, où le faible taux d’activité des femmes est fortement affecté par de longues périodes d’absence du marché du travail, souvent pour répondre à des besoins de nature sociale, avec des répercussions évidentes sur les parcours professionnels et les perspectives de retraite. En 2021, le taux d’emploi des femmes s’élevait à 67,7 %, tandis que celui des hommes était de 78,5 %, avec un écart d’emploi entre les sexes de 10,8 points de pourcentage, qui n’a que légèrement diminué au cours des 10 dernières années.

De plus, il existe également un écart important du point de vue des salaires : selon les données de l’Istat (février 2022), le salaire horaire en Italie est égal à 15,2 euros pour les femmes et 16,2 euros pour les hommes, et l’écart de rémunération entre les sexes est plus élevé chez les cadres (27,3 %) et les diplômés (18 %). Il en résulte une baisse du pouvoir d’achat des femmes, exacerbée par des carences spécifiques de nature sociale

De plus, la pression exercée par la pandémie a réduit l’accès aux services, ce qui est encore plus difficile pour la partie la plus fragile de la population féminine (personnes âgées, migrantes). Le seul domaine qui a enregistré une croissance en termes d’égalité des chances est celui lié au pouvoir, domaine dans lequel la présence des femmes dans les processus décisionnels s’est considérablement accrue. Cela est également dû à l’effet positif produit par les quotas introduits par la loi dans les différents États membres de l’UE, un résultat qui souligne l’importance de la directive dite “Femmes dans les conseils d’administration”, approuvée par le Conseil de l’UE le 17 octobre 2022. Cette directive vise à promouvoir une représentation plus équilibrée des femmes et des hommes au sein des conseils d’administration des sociétés cotées à travers l’Union européenne. Dans ce sens, il convient de souligner les initiatives encadrées dans la sphère de la gestion publique visant à promouvoir les plans d’égalité des sexes. Ces plans sont orientés vers la planification stratégique des activités pour valoriser la diversité et favoriser le développement des femmes au sein des organisations, ainsi que pour moduler et repenser l’activité budgétaire des organisations en introduisant des concepts et des processus tels que celui de la budgétisation sensible au genre. Cette budgétisation vise à inclure les dynamiques caractérisant les différences de genre dans le processus d’allocation des ressources d’une organisation. Sur le lieu de travail, le concept d’égalité hommes-femmes entre également en contact étroit avec celui de “Gestion de la Diversité de Genre”. Ce concept désigne l’ensemble des pratiques et politiques visant à promouvoir non seulement l’égalité entre les hommes et les femmes au travail, mais aussi à promouvoir l’inclusion et le respect de la diversité en matière d’orientation sexuelle et d’identité de genre.

Ces prémisses conduisent à une réflexion sur le rôle que la société et les organisations peuvent jouer dans la promotion de la poursuite des objectifs d’égalité des genres et de protection des droits des femmes. D’un point de vue socioculturel, cependant, il subsiste un fort stéréotype de genre, dans la considération que les hommes et les femmes peuvent être associés à des positions différentes dans les domaines social, politique, managérial, représentatif. Les différences de genre sont étroitement liées à la culture d’une entreprise : le genre, en effet, est un produit culturel et en tant que tel historiquement et socialement situé. C’est sur cette base que l’on attribue aux individus des caractéristiques, des attentes, des aspirations, des attitudes jugées adéquates par rapport à ce qui est considéré comme masculin et féminin dans cette société et à ce moment historique. Le genre, en tant que construction symbolique issue de modèles culturels, génère des attentes, des motivations, des comportements, qui peuvent être évalués comme appropriés ou déviants

Le rôle de la communication est crucial dans la promotion de l’égalité des sexes et l’élimination des différences entre les sexes. Que ce soit dans les débats politiques, les programmes de divertissement, la publicité, le discours journalistique ou la communication institutionnelle, les choix linguistiques reflètent les croyances sociétales sur les rôles et les identités de genre dans la famille, le lieu de travail et la société en général. Le langage est un outil puissant qui façonne la façon dont les individus pensent, perçoivent la réalité et se comportent dans le monde. Par conséquent, la langue n’est jamais neutre. L’utilisation d’un langage qui respecte les différences entre les sexes et s’aligne sur les directives européennes et nationales est essentielle pour promouvoir le changement sociétal et parvenir à l’égalité des genre.

Théories et état de l’art

  • Le concept d’identité de genre dans les sciences humaines et sociales
  • Études sur les différences de genre : du féminisme aux nouveaux paradigmes interprétatifs
  • Le langage de genre et les paradoxes du langage politiquement correct
  • Stéréotypes de genre
  • Éducation au genre

Champs d’investigation

  • Différences de genre dans les arts et les sciences
  • Différences de genre dans les anciens et les nouveaux médias
  • Différences de genre dans les discours sociaux (mode, politique, publicité, etc.)
  • Différences de genre dans l’économie et les affaires

Modèles et perspectives

  • Législation et droits
  • Modèles pour légalité des genre
  • Vers un langage inclusif : propositions et expériences
  • Éducation aux médias et communication

BERTRAND, M., GOLDIN, C., & KATZ, L. F. (2010). Dynamics of the gender gap for young professionals in the financial and corporate sectors. American economic journal: applied economics, 2(3), 228-255.

BISHU, S. G., & ALKADRY, M. G. (2017). A systematic review of the gender pay gap and factors that predict it. Administration & Society, 49(1), 65-104.

BOCK, G. (2000), Frauen in der europäischen Geschichte. Vom Mittelalter bis zur Gegenwart, München, C. H. Beck Verlag.

BOERO, M. (2018), La famiglia della pubblicità. Stereotipi, ruoli, identità, Milano: FrancoAngeli.

BOERO M., GRECO C. (2022), How Advertising Preserves Cultural Identities while Communicating Societal Changes: A Comparative Study of the Representation of Women between Italy and Saudi Arabia. Lexia, 41-42

BUDLENDER, D., ELSTON, D., HEWITT, G., & MUKHOPADHYAY, T. (Eds.). (2002). Gender budgets make cents: understanding gender responsive budgets. Commonwealth Secretariat.

CHUNG, H., & VAN DER LIPPE, T. (2020). Flexible working, work–life balance, and gender equality: Introduction. Social Indicators Research, 151(2), 365-381.

CLAVERO, S., & GALLIGAN, Y. (2021). Delivering gender justice in academia through gender equality plans? Normative and practical challenges. Gender, Work & Organization, 28(3), 1115-1132.

DEMARIA, C., TIRALONGO, A. (2019), Teorie di genere. Femminismi e semiotica, Milano: Bompiani.

GALIZZI, G., & SIBONI, B. (2016). Positive action plans in Italian universities: Does gender really matter?. Meditari Accountancy Research, 24(2), 246-268.

GHENO, V. (2019), Potere alle parole. Perché usarle meglio, Torino: Einaudi.

HJÁLMSDÓTTIR, A., & BJARNADÓTTIR, V. S. (2021). “I have turned into a foreman here at home”: Families and work–life balance in times of COVID‐19 in a gender equality paradise. Gender, Work & Organization, 28(1), 268-283.

POLZER, T., NOLTE, I. M., & SEIWALD, J. (2021). Gender budgeting in public financial management: a literature review and research agenda. International Review of Administrative Sciences, ahead of print.

PRENCIPE, A., BOFFA, D., PAPA, A., CORSI, C., & MUELLER, J. (2022). Unmasking intellectual capital from gender and nationality diversity on university spin-offs’ boards: a study on non-linear effects upon firm innovation. Journal of Intellectual Capital.

RUSPINI E., Le identità di genere, Roma: Carocci.

STOTSKY, M. J. G. (2016). Gender budgeting: Fiscal context and current outcomes. International Monetary Fund.

 

Délai de soumission des chapitres : 15 septembre 2023;

Notification suite à l’examen par les pairs : 30 septembre 2023;

Délai de soumission des chapitres révisés : 15 octobre 2023;

Publication : novembre 2023;

Les textes doivent avoir une longueur maximale de 40000 caractères et doivent être accompagnés d’un résumé en anglais de 1000 caractères maximum.

Envoyer les propositions à : philosophiesofcommunication@gmail.com

 

 

Diferencias de género. Idiomas, derechos, sociedad

Editado por:

Marianna Boero (Departamento de Ciencias de la Comunicación, Universidad de Teramo)

Danilo Boffa (Departamento de Ciencias de la Comunicación, Universidad de Teramo)

“Lograr la igualdad de género y empoderar a todas las mujeres y niñas” es el quinto objetivo para el Desarrollo Sostenible de la Agenda 2030 de la ONU. En todo el mundo, la igualdad de género todavía parece ser un objetivo por alcanzar plenamente, tanto económica como socioculturalmente. El análisis del contexto socioeconómico y cultural italiano e internacional revela la persistencia de fuertes desigualdades de género en todos los ámbitos: el Índice de Igualdad de Género 2022, publicado recientemente por el Instituto Europeo para la Igualdad de Género (Eige), destaca claramente los efectos negativos que la ha generado la pandemia sobre la condición de las mujeres, situación que se presenta aún más crítica en Italia que ocupa el puesto 14 de 27 en la Unión Europea, con una puntuación de 65 puntos sobre 100 y con 3,6 puntos menos que la media de la Unión Europea, cuya la media se sitúa en 68,6 puntos. Más concretamente, a nivel europeo, se observan señales negativas en el ámbito laboral, ya que la baja tasa de participación femenina se ve fuertemente afectada por largos periodos de ausencia del mercado laboral, a menudo para cubrir necesidades de carácter asistencial, con claras repercusiones en las trayectorias profesionales y perspectivas de jubilación.

En 2021, el empleo femenino ascendió al 67,7 %, mientras que el empleo masculino fue del 78,5 %, con una brecha laboral de género de 10,8 puntos porcentuales, que ha disminuido sólo levemente en los últimos 10 años. Además, también existe una brecha significativa desde el punto de vista de los salarios: según datos de Istat (a febrero de 2022), en Italia el salario por hora es igual a 15,2 euros para las mujeres y 16,2 euros para los hombres y la brecha salarial de género es más alto entre los ejecutivos (27,3%) y los graduados (18%). Esto se traduce en un menor poder adquisitivo de las mujeres, exacerbado por carencias específicas de carácter asistencial.

Sumado a esto, la presión ejercida por la pandemia ha reducido el acceso a los servicios, lo que es aún más difícil para la parte más frágil de la población femenina (ancianas, migrantes). El único dominio que ha registrado un crecimiento en términos de igualdad de oportunidades es el vinculado al poder, ámbito en el que la presencia de mujeres en los procesos de toma de decisiones ha crecido significativamente. Esto se debe también al efecto positivo que han producido las cuotas introducidas por ley en los distintos Estados miembros de la UE, resultado que pone de relieve la importancia de la denominada directiva “Mujeres en los directorios”, aprobada por el Consejo de la UE el 17 de octubre de 2022, cuyo objetivo es promover una representación de género más equilibrada en los consejos de administración de las empresas que cotizan en bolsa en toda la Unión Europea. En este sentido, cabe destacar las iniciativas enmarcadas en el ámbito de la Gestión Pública de la promoción de Planes de Igualdad de Género, orientados a la planificación estratégica de actividades para la puesta en valor del patrimonio de la diversidad y para favorecer el desarrollo de la mujer dentro de las organizaciones, así como como los lineamientos para modular y repensar la actividad presupuestaria de las organizaciones introduciendo conceptos y procesos como el de Presupuesto de Género, que pretende incluir las dinámicas que caracterizan las diferencias de género en el proceso de asignación de recursos de una organización. En el ámbito laboral, el concepto de igualdad de género también entra en estrecho contacto con el de “Gestión de la Diversidad de Género”, que hace referencia a todas aquellas prácticas y políticas que tienen como objetivo promover no sólo la igualdad entre hombres y mujeres en el ámbito laboral, sino también promover inclusión y respeto a la diversidad en la orientación sexual y la identidad de género.

Estas premisas conducen a una reflexión sobre el papel que la sociedad y las organizaciones pueden jugar en la promoción de la consecución de los objetivos de igualdad de género y protección de los derechos de las mujeres. Sin embargo, desde un punto de vista sociocultural, persiste un fuerte estereotipo de género, en la consideración de que hombres y mujeres pueden ser asociados a diferentes posiciones en los campos social, político, gerencial, representativo. Las diferencias de género están estrechamente ligadas a la cultura. de una empresa: el género, en efecto, es un producto cultural y como tal histórica y socialmente situado. Es en base a ella que se atribuyen a los individuos características, expectativas, aspiraciones, actitudes que se estiman adecuadas respecto de lo que se considera masculino y femenino en esa sociedad y en ese momento histórico. El género, como construcción simbólica que surge de modelos culturales, genera expectativas, motivaciones, comportamientos, que pueden ser evaluados como adecuados o desviados respecto a los modelos que cada cultura o sociedad considere adecuados y aceptados

El papel de la comunicación, en sus diversas formas, es fundamental en este proceso. La comunicación puede hacer o deshacer la diferencia de género. Desde los debates políticos hasta los programas de entretenimiento, desde la publicidad hasta el discurso periodístico, desde la comunicación política hasta la institucional, las elecciones lingüísticas reflejan formas de concebir los roles e identidades de género en la familia, en el lugar de trabajo y, en última instancia, en la sociedad. El lenguaje, expresado en las diversas formas de comunicación contemporánea, da forma y voz a la forma en que los seres humanos piensan, interpretan la realidad y actúan en el mundo. En consecuencia, nunca es una herramienta neutral. El uso de un lenguaje que respete las diferencias de género, en línea con las indicaciones europeas y nacionales, responde a la necesidad de cambios en la sociedad y la afirmación de la igualdad de género para encontrar reconocimiento y apoyo en las palabras.

Partiendo de premisas similares, esta convocatoria pretende indagar en la cuestión de las diferencias de género a través del cruce de las distintas disciplinas que se ocupan del estudio de la comunicación.

Estas son algunas de las posibles áreas de estudio:

Teorías y estado del arte

  • El concepto de identidad de género en las ciencias humanas y sociales
  • Estudios sobre las diferencias de género: del feminismo a los nuevos paradigmas interpretativos
  • Lenguaje de género y las paradojas del lenguaje políticamente correcto
  • Estereotipos de género y las paradojas del lenguaje políticamente correcto
  • Educación de género

Campos de investigación

  • Diferencias de género en las artes y las ciencias
  • Diferencias de género en los medios viejos y nuevos
  • Diferencias de género en la literatura
  • Las diferencias de género en los discursos sociales (moda, política, publicidad, etc.)
  • Diferencias de género en la economía y los negocios

Modelos y perspectivas

  • Legislación y derechos
  • Modelos para la igualdad de género
  • Hacia un lenguaje inclusivo: Propuestas y experiencias
  • Educación en medios y comunicación.

 

Referencias bibliográficas

BERTRAND, M., GOLDIN, C., & KATZ, L. F. (2010). Dynamics of the gender gap for young professionals in the financial and corporate sectors. American economic journal: applied economics, 2(3), 228-255.

BISHU, S. G., & ALKADRY, M. G. (2017). A systematic review of the gender pay gap and factors that predict it. Administration & Society, 49(1), 65-104.

BOCK, G. (2000), Frauen in der europäischen Geschichte. Vom Mittelalter bis zur Gegenwart, München, C. H. Beck Verlag.

BOERO, M. (2018), La famiglia della pubblicità. Stereotipi, ruoli, identità, Milano: FrancoAngeli.

BOERO M., GRECO C. (2022), How Advertising Preserves Cultural Identities while Communicating Societal Changes: A Comparative Study of the Representation of Women between Italy and Saudi Arabia. Lexia, 41-42

BUDLENDER, D., ELSTON, D., HEWITT, G., & MUKHOPADHYAY, T. (Eds.). (2002). Gender budgets make cents: understanding gender responsive budgets. Commonwealth Secretariat.

CHUNG, H., & VAN DER LIPPE, T. (2020). Flexible working, work–life balance, and gender equality: Introduction. Social Indicators Research, 151(2), 365-381.

CLAVERO, S., & GALLIGAN, Y. (2021). Delivering gender justice in academia through gender equality plans? Normative and practical challenges. Gender, Work & Organization, 28(3), 1115-1132.

DEMARIA, C., TIRALONGO, A. (2019), Teorie di genere. Femminismi e semiotica, Milano: Bompiani.

GALIZZI, G., & SIBONI, B. (2016). Positive action plans in Italian universities: Does gender really matter?. Meditari Accountancy Research, 24(2), 246-268.

GHENO, V. (2019), Potere alle parole. Perché usarle meglio, Torino: Einaudi.

HJÁLMSDÓTTIR, A., & BJARNADÓTTIR, V. S. (2021). “I have turned into a foreman here at home”: Families and work–life balance in times of COVID‐19 in a gender equality paradise. Gender, Work & Organization, 28(1), 268-283.

POLZER, T., NOLTE, I. M., & SEIWALD, J. (2021). Gender budgeting in public financial management: a literature review and research agenda. International Review of Administrative Sciences, ahead of print.

PRENCIPE, A., BOFFA, D., PAPA, A., CORSI, C., & MUELLER, J. (2022). Unmasking intellectual capital from gender and nationality diversity on university spin-offs’ boards: a study on non-linear effects upon firm innovation. Journal of Intellectual Capital.

RUSPINI E., Le identità di genere, Roma: Carocci.

STOTSKY, M. J. G. (2016). Gender budgeting: Fiscal context and current outcomes. International Monetary Fund.

 

Fecha límite para la presentación de textos: 15 de septiembre de 2023;

Notificación después de la revisión por pares: 30 de septiembre de 2023;

Fecha límite para la presentación de textos revisados: 15 de octubre de 2023;

Publicación: Noviembre de 2023;

Los textos deberán tener una extensión máxima de 40000 caracteres e ir acompañados de un resumen en inglés de 1000 caracteres como máximo.

Envíe sus propuestas a: philosophiesofcommunication@gmail.com

Copyright © 2023

Il Sileno Edizioni
International Scientific Publisher
3/A Piave Street
87035 Lago (CS), Italy
VAT 03716380781

PRIVACY POLICY:https://www.ilsileno.it/privacy-policy/

Licenza Creative Commons

«PHILOSOPHIES OF COMMUNICATION»
is distributed under a Creative Commons Attribution – NonCommercial – No derivative 4.0 International License.