Cosa resta del Covid: il primo impatto sulla produzione letteraria. Intervista a Daniela Rabia.

Chi di noi durante la quarantena non ha tenuto un diario, o quantomeno preso appunti, tartassato di note una pagina, per dare modo a quelle giornate apparentemente vuote di lasciare un segno, una traccia nel tempo? La Storia dimostra che è un istinto connaturato nell’uomo quello di scrivere quando sembra che le cose sfuggano di mano: se non siamo capaci di controllarle, cerchiamo istintivamente di analizzarle, anche a far sì che qualcuno dopo di noi possa avvalersi in situazioni analoghe delle nostre riflessioni, per capire, ricordare, sapere di non essere… Continua a leggere

EMOZIONI VIRALI · Le voci dei medici dalla pandemia

Roma 2 luglio 2020 | Trentasette racconti, in maggioranza di donne medico, ambientati soprattutto nelle zone e nei “fronti” più colpiti come la Lombardia e la medicina di base, ma che spiegano anche come la “fase 1” sia stata vissuta da tutti i medici italiani con angoscia e rischi crescenti, ma pure con spirito di condivisione. Tutto nasce da un gruppo Facebook per soli medici, al quale durante il lockdown si sono iscritti oltre centomila sanitari, in cerca di aiuto professionale, psicologico e pratico. Fra tanti post tecnici, non mancavano… Continua a leggere

LA SCOPERTA DI SE STESSI PER UN RITORNO ALLE ORIGINI: Intervista all’archeologa – scrittrice Eliana Iorfida, Responsabile della Rubrica della rivista “Un tè con l’archeologa”

L’ospite di questa nostra nuova intervista è l’archeologa – scrittrice Eliana Iorfida, le cui prime parole portano con sè una filosofia che da tempo viene seguita ma difficilmente praticata: l’uguaglianza tra i popoli. L’archeologa, infatti, ha avuto modo di sperimentare in prima persona l’accoglienza dei popoli orientali, per i suoi lavori in Siria, Egitto ed Israele. Proprio da queste esperienze e le sensazioni provate nei luoghi citati, ella ha trovato ispirazione per la stesura di due libri: il romanzo “Sette paia di scarpe”, vincitore del Premio Letterario Nazionale Rai “La… Continua a leggere

Video interviste del Sileno: giovedì 11 giugno 2020 doppio appuntamento

Prosegue a pieno ritmo il calendario delle video interviste siglate “Rivista divulgativa Il Sileno” che vedrà per giovedì 11 giugno un doppio appuntamento:  Alle ore 19:00 live su Instagram (@rivistailsileno) con il cantautore calabrese Aldo Mazzei che parlerà del suo nuovo singolo intitolato “Re Artù“. «Da sempre voglio essere portatore sano di positività. Essere Re della propria vita – dichiara l’artista – e non dipendere da nessuno penso sia la forma di libertà più bella al mondo. Molte persone restano incatenate non riuscendo a dare una svolta alla propria vita per… Continua a leggere

Sylvia Plath e “La campana di vetro”

“La campana di vetro” è l’unico romanzo di Sylvia Plath. Fu pubblicato nel 1963 in Inghilterra e, inizialmente, venne accolto con un tiepido consenso dalla critica. Sebbene la sua fama sia essenzialmente legata a un’indiscutibile abilità poetica, a oggi, il manoscritto risulta essere un testo essenziale per la letteratura contemporanea, fondamentale per comprendere, nella sua pienezza, l’animo fragile e sensibile dell’autrice. LA VITA Sylvia Plath nasce il 27 ottobre 1932 a Jamaica Plain da genitori europei. Il padre, Otto, è di origini tedesche, insegna biologia alla Boston University. La madre,… Continua a leggere

In libreria “Il figlio del mare”, nuovo romanzo di Eliana Iorfida, Pellegrini Editore

“Il figlio del mare”, il nuovo romanzo della scrittrice Eliana Iorfida edito da Pellegrini, è disponibile in tutte le librerie. Primo romanzo che l’autrice ambienta nella sua Calabria, terra che fa da sfondo universale e senza tempo a una storia intessuta con i fili della tragedia greca, sulla quale le vicende dei protagonisti – un giovane uomo che si dice “figlio del mare”, una madre violata e una mancata, un pescatore dal cuore grande – si alternano a interventi lirici e corali. “Il figlio del mare” (Sinossi) L’alba sullo Ionio… Continua a leggere

#leggiperme: regala la tua voce all’Unione Italiana Ciechi

UICI (Unione Italiana Ciechi e Degli Ipovedenti) è un’associazione fondata nel 1920 a Genova da Aurelio Nicolodi, ufficiale che durante la prima guerra mondiale ha perso la vista proprio a causa del conflitto. La voce come la memoria degli odori e il tatto hanno una forza rievocativa potente, per chi non vede, i tre sensi sono fondamentali per poter di interagire con il mondo. In questo momento storico per i non vedenti è fondamentale sentirsi vicino agli altri anche solo con la voce. Abituati ad avvicinarsi alle persone e interagire… Continua a leggere

Gnirivo – Oje me fricu sulu. Sulle tracce dei popoli della Sila arcaica

“Ognuno di noi presenta nei geni tracce di quello che c’era prima, dei popoli che con i loro usi e i loro costumi hanno abitato i territori dove oggi abbiamo costruito i nostri fabbricati cementiferi”   Le origini di San Giovanni in Fiore, capoluogo dell’Altopiano Silano, associate come è ben noto alla figura dell’abate di “spirito profetico dotato” (Dante Alighieri, Paradiso, Canto XII, vv. 140-141) Gioacchino da Fiore, che intorno al 1200 avrebbe scelto il centro montano, circondato da pini larici e ginestre, per dare vita alla sua Nazareth calabrese, in… Continua a leggere

Scrivere un libro ai tempi del Covid –19

È vero, la solitudine può aprire nuovi mondi e, a lungo andare, solleticare la creatività. Ma scrivere libri, nella nostra epoca, era già un must. Inutile negarlo. Ora, dopo una reclusione di mesi, con l’unico conforto dei mezzi di comunicazione di massa e del frigorifero pieno, ci sarebbe da scommettere che un italiano su dieci, volendo essere cauti, abbia già una nuova proposta editoriale da piazzare sul mercato “quando tutto sarà finito”, specie nelle aree meno colpite, come la mia. Pure è cosa nota che il mondo dell’editoria, quotidianamente preso… Continua a leggere

Emma Bovary: donna comune con sogni proibiti

“Oltraggio alla morale pubblica e religiosa e ai buoni costumi”. Questa è la sigla che contraddistinse l’accusa mossa allo scrittore francese Gustave Flaubert, per aver pubblicato nel 1857 il celebre romanzo intitolato Madame Bovary. Accusa pesante, dunque, e infamante, per il nostro amato autore, il quale, tuttavia, riuscì a farsi assolvere, anche grazie all’aiuto dell’avvocato Sénard, affermando che il romanzo non rappresentava solamente il resoconto di un adulterio ma, soprattutto, la spiegazione delle conseguenze a cui poteva condurre una sbagliata educazione e una errata formazione culturale. Il suo avvocato, inoltre,… Continua a leggere